domenica 24 luglio 2016

soffi e gocce

24 luglio. Pioggia nostalgica.
E' ora di bilanci, di soppesare il passato, di lasciar scorrere le dita lungo le sinuosità dei ricordi.
Attraverso le foto, i mille appunti presi, i 14 quaderni riempiti di osservazioni, sogni, desideri, speranze, elucubrazioni.
Ogni inizio anno è come un soffione, prezioso, raro.
Lo stringo tra le dita valutando il vento, la direzione in cui soffia, pondero con calma il desiderio, cerco il miglior terreno verso cui volgere i piccoli paracaduti che di lì a poco prenderanno il volo.
Poi lentamente inizio a soffiare, delicatamente, gentilmente, umilmente.
E quei piccoli paracadutisti sospinti dal calore del soffio se ne vanno.
Li osservo allontanarsi, con la speranza che il loro volo sia lieve, l'atterraggio soffice, le radici salde, la pianta solida, le foglie lucide e i fiori splendenti.
Piccoli e coraggiosi, volate.
Volate.


Poi ci sono i bambini del periodo estivo.
Con loro il tempo è piccino, ridotto.
Ma non per questo di minor valore.
Quando arrivano sembrano pulcini, incuriositi dalla novità, dalla natura, dai colori, dai sorrisi.
Per loro cerchiamo di lasciare un messaggio, un piccolissimo e timido tentativo di mostrare un modo diverso con cui un adulto può relazionarsi con loro. 
"davvero possiamo scegliere?", sì tesoro, cosa ti piace fare?
e lì avviene la piccola magia estiva. Quando i bimbi arrivano, molti di loro sono in difficoltà nel capire cosa amano fare, così predisponiamo per loro un ambiente ricco, che stimoli, proponga, rinforzi, doni ali robuste.
E bastano pochi giorni o ore per alcuni per scoprire talenti sopiti, passioni sconosciute.
Dal circo alla ceramica, dalla botanica all'accensione di un falò, dall'ingegneria edile al cucito, dal ricamo alla danza, ognuno ha la possibilità di spostare la tendina che racchiude la più intima e incredibile parte di sè.

è tempo di bilanci, di contemplazione, di piogge, di saluti e perdoni.
è tempo di rilanciare speranze e sogni.
è tempo di chiudere gli occhi e ascoltare il minuscolo suono delle radici che scivolano nel terreno ammorbidito dalla pioggia.