martedì 3 maggio 2016

CHILDFREE ZONE


Stanchi di capricci, pianti, risate troppo rumorose, espressioni eccessive di gioia? Non preoccupatevi, da qualche tempo potete vivere la vostra vita evitando accuratamente contatti con quelle specie di esseri umani, quelli piccoli, sì,proprio quelli ìl! Quelli lì che fanno i capricci e puntano i piedi, che si buttano per terra e piangono, quelli che hanno la bocca sempre sporca e le mani indecenti, che starebbero tutto il giorno a rotolarsi nel fango come maiali. Quelli che ridono troppo forte, corrono e passano i loro tempo a perdere tempo. Sono sempre esagerati, qualsiasi cosa facciano...come si chiamano?.. ah, sì, bambini, sì, si chiamano bambini, lo stavo dimenticando. Un nome volutamente carino, scelto appositamente per nascondere dietro un'innocua dolcezza un terribile mostriciattolo, programmato per devastare la vita di adulti equilibrati e rilassati. Ecco, vogliamo rassicuravi: il programma CHILDFREE ZONE sta procedendo alla grande. Eh sì, all'inizio non potevamo essere così espliciti, pena una sollevazione popolare. I tempi non erano maturi: abbiamo dovuto lavorare lentamente e nell'ombra, per trasformare le città e le coscienze, renderle intolleranti ai nanerottoli e alla loro sub-cultura. Abbiamo iniziato mettendo in pericolo i loro giochi di strada, riempiendo le vie di auto, moto, camion. Li abbiamo relegati in territori sempre più circoscritti e recintati, delle specie di riserve. Ce ne abbiamo messo di impegno e ora stiamo raggiungendo grandi risultati: i giardini pubblici hanno i recinti, le scuole hanno i recinti, nelle piazze abbiamo imposto ti tirare la palla solo rasoterra, presto estenderemo il divieto a qualsiasi forma di gioco. Per la spiaggia abbiamo avuto grandi risultati, per tutto il resto è solo questione di tempo. Piano piano stiamo restringendo il loro campo d'azione anche negli spazi che gli abbiamo riservato: guardate la scuola, per esempio! I giardini sono inutilizzati, la capacità del personale di dominare quelle piccole menti con facili ricatti ha raggiunto ormai ottimi livelli. Oh si, è vero, ci sono sempre dei casi difficili, i bambini vivaci, che non accettano le nostre regole, i ribelli... tranquilli, anche per loro abbiamo investito tempo e risorse: ormai una segnalazione speciale non si nega a nessuno e una pasticchetta di tanto in tanto non può che fare del bene. La ripugnanza che genera in noi l'infanzia ci ha spinto a precocizzare l'ingresso dei bambini nell'età adulta: che capolavoro abbiamo fatto con le bambine, già desiderose di tacchi e reggiseni a cinque anni! Abbiamo reso la condizione del bambino tanto indesiderabile quanto appetibile quella dell'adulto, cosicché sono i nanetti stessi a deplorare il loro status e a cercare di assomigliarci il prima possibile. L'infanzia è un attributo disdicevole, limitante, fastidioso. Crea disagio alla vita adulta. Per questo abbiamo deciso di restringere ancora di più gli spazi in cui quelle sottospecie di creature possono vivere. Ci sono già diverse compagnie aeree che hanno sposato la nostra politica creando voli childfree, così come anche alberghi, ristoranti, musei, eventi di qualsiasi tipo. Siamo sempre di più ad aver compreso i nostri diritti di adulti, uomini e donne liberi, marciamo instancabili nella direzione della libertà! Diciamo NO ai bambini! Ora possiamo dichiarare i nostri obiettivi senza nasconderci, i tempi sono maturi, le coscienze mutate, giustificate da un coro di “oh, è giusto che se uno vuole volare tranquillo e rilassato lo possa fare, senza i bambini a disturbarlo” o anche “i bambini di oggi sono troppo maleducati per stare in pubblico”: siamo noi finalmente il politically correct e sono loro, i bambini e le bambine, oggi ad essere fuori posto, a creare disagio. Anche gli studiosi lo sanno: “una maggiore istituzionalizzazione dell’infanzia è necessaria, poiché la quotidianità degli adulti è organizzata in modo tale che i bambini vi rappresentano un elemento di disturbo.” L'infanzia disturba la quotidianità organizzata degli adulti, lo sappiamo ormai da tempo, ed è questo che ci ha portato ai necessari provvedimenti di cui sopra. Isolare e limitare. Negare ed escludere. Precocizzare e adultizzare. Adulti di tutto il mondo, abbiamo fatto tanto, possiamo fare ancora di più!
E non lasciatevi sviare da chi vi dice che i bambini sono persone. Che hanno bisogni. Che hanno il loro punto di vista, la loro visione, i loro sogni. Non lasciatevi impietosire da chi vi dice che i bambini fanno parte della vita tanto quanto gli adulti, forse anche di più, perché ci sopravviveranno e saranno loro la vita del futuro, i costruttori del mondo. Non date retta a chi vi dice che i bambini sono un'occasione unica per gli adulti, di tornare bambini con loro e recuperare un contatto profondo con se stessi, fondamentale per la serenità in qualsiasi età. Ignorate chi vi ripete che i bambini sono gioia, spensieratezza, entusiasmo, contagioso amore allo stato puro. Non cedete neanche quando vi diranno che i bambini sono specchi, specchi miracolosi in cui gli adulti possono vedere con chiarezza cosa li fa soffrire e cosa li può guarire, né quando vi diranno che un'infanzia vissuta pienamente e felicemente non solo è diritto di ogni bambino nato su questo mondo ma è anche l'unico modo per diventare adulti felici. Non credetegli, perché saremo adulti felici e senza disagio solo quando l'infanzia sparirà da questo pianeta.

Faranno un'ultima mossa per convincervi. Vi diranno: anche voi siete stati bambini...

Se sono stato bambino, io? Temo di sì, ma non mi ricordo. Non ho ricordi dell'infanzia. Mi ricordo solo poche cose...vaghe...il parco... il sole forse, e una palla... e una specie di desiderio... di giocare... e poi mi ricordo quel no, che risuonava minaccioso come una tempesta... e il mio braccio, così piccolo, strattonato e rimesso all'ordine... poi altre scene simili... ma vi ripeto, ho rimosso. Non voglio ricordare.
Sono un adulto equilibrato io.