Stanchi
di capricci, pianti, risate troppo rumorose, espressioni eccessive di
gioia? Non preoccupatevi, da qualche tempo potete vivere la vostra
vita evitando accuratamente contatti con quelle specie di esseri
umani, quelli piccoli, sì,proprio quelli ìl! Quelli lì che fanno i
capricci e puntano i piedi, che si buttano per terra e piangono,
quelli che hanno la bocca sempre sporca e le mani indecenti, che
starebbero tutto il giorno a rotolarsi nel fango come maiali. Quelli
che ridono troppo forte, corrono e passano i loro tempo a perdere
tempo. Sono sempre esagerati, qualsiasi cosa facciano...come si
chiamano?.. ah, sì, bambini, sì, si chiamano bambini, lo stavo
dimenticando. Un nome volutamente carino, scelto appositamente per
nascondere dietro un'innocua dolcezza un terribile mostriciattolo,
programmato per devastare la vita di adulti equilibrati e rilassati.
Ecco, vogliamo rassicuravi: il programma CHILDFREE ZONE sta
procedendo alla grande. Eh sì, all'inizio non potevamo essere così
espliciti, pena una sollevazione popolare. I tempi non erano maturi:
abbiamo dovuto lavorare lentamente e nell'ombra, per trasformare le
città e le coscienze, renderle intolleranti ai nanerottoli e alla
loro sub-cultura. Abbiamo iniziato mettendo in pericolo i loro giochi
di strada, riempiendo le vie di auto, moto, camion. Li abbiamo
relegati in territori sempre più circoscritti e recintati, delle
specie di riserve. Ce ne abbiamo messo di impegno e ora stiamo
raggiungendo grandi risultati: i giardini pubblici hanno i recinti,
le scuole hanno i recinti, nelle piazze abbiamo imposto ti tirare la
palla solo rasoterra, presto estenderemo il divieto a qualsiasi forma
di gioco. Per la spiaggia abbiamo avuto grandi risultati, per tutto
il resto è solo questione di tempo. Piano piano stiamo restringendo
il loro campo d'azione anche negli spazi che gli abbiamo riservato:
guardate la scuola, per esempio! I giardini sono inutilizzati, la
capacità del personale di dominare quelle piccole menti con facili
ricatti ha raggiunto ormai ottimi livelli. Oh si, è vero, ci sono
sempre dei casi difficili, i bambini vivaci, che non accettano le
nostre regole, i ribelli... tranquilli, anche per loro abbiamo
investito tempo e risorse: ormai una segnalazione speciale non si
nega a nessuno e una pasticchetta di tanto in tanto non può che fare
del bene. La ripugnanza che genera in noi l'infanzia ci ha spinto a
precocizzare l'ingresso dei bambini nell'età adulta: che capolavoro
abbiamo fatto con le bambine, già desiderose di tacchi e reggiseni a
cinque anni! Abbiamo reso la condizione del bambino tanto
indesiderabile quanto appetibile quella dell'adulto, cosicché sono i
nanetti stessi a deplorare il loro status e a cercare di
assomigliarci il prima possibile. L'infanzia è un attributo
disdicevole, limitante, fastidioso. Crea disagio alla vita adulta.
Per questo abbiamo deciso di restringere ancora di più gli spazi in
cui quelle sottospecie di creature possono vivere. Ci sono già
diverse compagnie aeree che hanno sposato la nostra politica creando
voli childfree, così come anche alberghi, ristoranti, musei, eventi
di qualsiasi tipo. Siamo sempre di più ad aver compreso i nostri
diritti di adulti, uomini e donne liberi, marciamo instancabili nella
direzione della libertà! Diciamo NO ai bambini! Ora possiamo
dichiarare i nostri obiettivi senza nasconderci, i tempi sono maturi,
le coscienze mutate, giustificate da un coro di “oh, è giusto che
se uno vuole volare tranquillo e rilassato lo possa fare, senza i
bambini
a disturbarlo” o anche “i bambini di oggi sono troppo maleducati
per stare in pubblico”: siamo noi finalmente il politically correct
e sono loro, i bambini e le bambine, oggi ad essere fuori posto, a
creare disagio. Anche gli studiosi lo sanno: “una maggiore
istituzionalizzazione dell’infanzia è necessaria, poiché la
quotidianità degli adulti è organizzata in modo tale che i bambini
vi rappresentano un elemento di disturbo.” L'infanzia disturba la
quotidianità organizzata degli adulti, lo sappiamo ormai da tempo,
ed è questo che ci ha portato ai necessari provvedimenti di cui
sopra. Isolare e limitare. Negare ed escludere. Precocizzare e
adultizzare. Adulti di tutto il mondo, abbiamo fatto tanto, possiamo
fare ancora di più!
E
non lasciatevi sviare da chi vi dice che i bambini sono persone. Che
hanno bisogni. Che hanno il loro punto di vista, la loro visione, i
loro sogni. Non lasciatevi impietosire da chi vi dice che i bambini
fanno parte della vita tanto quanto gli adulti, forse anche di più,
perché ci sopravviveranno e saranno loro la vita del futuro, i
costruttori del mondo. Non date retta a chi vi dice che i bambini
sono un'occasione unica per gli adulti, di tornare bambini con loro e
recuperare un contatto profondo con se stessi, fondamentale per la
serenità in qualsiasi età. Ignorate chi vi ripete che i bambini
sono gioia, spensieratezza, entusiasmo, contagioso amore allo stato
puro. Non cedete neanche quando vi diranno che i bambini sono
specchi, specchi miracolosi in cui gli adulti possono vedere con
chiarezza cosa li fa soffrire e cosa li può guarire, né quando vi
diranno che un'infanzia vissuta pienamente e felicemente non solo è
diritto di ogni bambino nato su questo mondo ma è anche l'unico modo
per diventare adulti felici. Non credetegli, perché saremo adulti
felici e senza disagio solo quando l'infanzia sparirà da questo
pianeta.
Faranno
un'ultima mossa per convincervi. Vi diranno: anche
voi siete stati bambini...
Se
sono stato bambino, io? Temo di sì, ma non mi ricordo. Non ho
ricordi dell'infanzia. Mi ricordo solo poche cose...vaghe...il
parco... il sole forse, e una palla... e una specie di desiderio...
di giocare... e poi mi ricordo quel no,
che risuonava minaccioso come una tempesta... e il mio braccio, così
piccolo, strattonato e rimesso all'ordine... poi altre scene
simili... ma vi ripeto, ho rimosso. Non voglio ricordare.
Sono
un adulto equilibrato io.
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