Dopo la merenda finalmente il cielo si apre un pochino, lascia filtrare qualche timido raggio di sole che ci invita, ci chiama ad uscire, a stare fuori, è il fuori lo spazio che ci piace abitare, riempire della nostra presenza, delle nostre scoperte. Apriamo la porta della scuola e tutti i bambini si fiondano fuori, dopo la lunga attesa, infilano le galosce e sono già persi nei loro giochi, nelle loro peregrinazioni, dalla pozzanghera al noce, dal pollaio-teatro all'albero delle giuggiole, il fango non è un ostacolo, ma fonte di ispirazione. Partiamo per una passeggiata nel campo bagnato, alla ricerca di insetti, formicai, foglie colorate e tutto ciò che la natura può offrirci. Ma appena partiti ecco che una prima goccia tenta di disfare i nostri progetti. Proseguiamo. Ne arriva una seconda. Proseguiamo. Una terza. Che fare?
Ci confrontiamo con i bambini e in un secondo la decisione è presa all'unanimità: proseguiamo! In un attimo il campo è tutto un fiorire di impermeabilini e ombrelli variopinti, di saltelli e di risate. La nostra prima passeggiata nella pioggia! Nonostante le precauzioni ci bagnamo un pochettino, il che ci offre un'ottima scusa per accendere il caminetto e sederci tutti intorno ad asciugarci, rilassarci un pochino al tepore del fuoco e di tanti libri che leggiamo insieme.
Ci confrontiamo con i bambini e in un secondo la decisione è presa all'unanimità: proseguiamo! In un attimo il campo è tutto un fiorire di impermeabilini e ombrelli variopinti, di saltelli e di risate. La nostra prima passeggiata nella pioggia! Nonostante le precauzioni ci bagnamo un pochettino, il che ci offre un'ottima scusa per accendere il caminetto e sederci tutti intorno ad asciugarci, rilassarci un pochino al tepore del fuoco e di tanti libri che leggiamo insieme.
Era meglio stare dentro?
Martedì, la settimana prosegue nel sole, generoso oggi come in giugno, l'aria è calda e luminosa, la terra ancora umida per la lunga pioggia di ieri. A Serendipità è il giorno della musica: dopo i nostri piccoli riti quotidiani dell'assemblea e della merenda e dopo una lunga partita al tiro a segno di fuori, prepariamo una sorpresa per i bambini: li bendiamo e uno alla volta li portiamo dentro la scuola, che intanto è diventata un rifugio tiepido in cui la luce del giorno entra filtrata da coperte colorate appese alle finestre, creando un ambiente caldo, riservato. Facciamo sdraiare i bambini in terra, siamo tutti semini nella terra ora, sssshhhh, siamo piccoli semini che stanno per nascere. C'è silenzio mentre ogni semino-bambino si sdraia in un pezzettino di pavimento. Siamo nella pancia tiepida e umida della terra. Poi, piano, parte una musica, calda, invitante, piano piano iniziamo a muoverci, a scivolare, a strisciare, tutto il nostro corpo è aderente al pavimento, lo sentiamo, lo percepiamo, percepiamo lo spazio intorno a noi, dentro di noi, il corpo è misura dello spazio fisico, la musica ci aiuta a sperimentare lo spazio interiore, dove possono arrivare le mie braccia, le mie gambe, tutto il mio corpo, teso nello slancio del nascere, siamo semini che germogliano e piano raccolgono la vita dai piedi, dalle radici fino alle mani che danzano nell'aria. Non bisogna saper ballare, perché il nostro è un ballo di nascita, di volo, è il nostro spazio interiore che danza con ciò che è fuori, dentro e fuori sono in dialogo, ora.
La musica finisce, ancora ancora! ci chiedono i bambini, così ripetiamo tutto, una, due, tre volte, è una rinascita continua, una danza che non vuole finire.
L'orologio chiama e le pance brontolano, è ora di pranzo, è ora di tornare semini nella terra, ci rannicchiamo di nuovo, come a richiamare in noi tutte le emozioni sprigionate sinora, le riportiamo dentro per conservarle e goderne ancora un pò.
Ci sediamo in cerchio, parliamo di come ci sentiamo, come ti senti?
- bene!
- più tranquillo!
- più leggera!
Quale momento ti è piaciuto di più?
- quando stavo nascendo
- quando stavo volando
Ci sediamo attorno al tavolo, proviamo a dare una forma grafica alle emozioni che viviamo, disegniamo quello che ci è successo dentro mentre i nostri corpi si muovevano nella musica.
questa è la musica dentro la quale siamo germogliati oggi.
Buona nascita a tutti.
veronica
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