Ascoltiamo i bambini! Un imperativo necessario oggi più che mai.
Ma per ascoltarli dobbiamo ascoltare prima di tutto il nostro bambino, recuperare la nostra infanzia, i nostri ricordi ed emozioni.
Poi possiamo delicatamente e cautamente posare il nostro sguardo sul bambino che abbiamo accanto, che sia figlio, alunno o nipote.
Come guardarlo, cosa guardare, come rispondere e come sostenerlo?
Come organizzare l'ambiente e i giochi da offrire?
Come capire quale fase sta vivendo? Ma soprattutto, quali sono le fasi che un bambino attraversa?
Come rispondere efficacemente alle sue richieste?
Saranno tutte domande alle quali cercheremo di dare risposte e strategie, e lo faremo seduti sulle spalle dei giganti;
Montessori, Zavalloni, Rosenberg, Neill, Goleman, Pikkler, Bowlby, saranno solo alcuni dei grandi autori che ci terranno compagnia in queste due giornate di ascolto, riflessione e confronto.
Il workshop prevede una parte laboratoriale, durante la quale costruiremo materiali Montessoriani per i bambini.
Il workshop si terrà a Serendipità
Via striscioni 19/b, Osimo
Gli orari saranno :
sabato 9:00-12:00 14:00-15:00
domenica: 9:00-13:00
Per info su costi e modalità di iscrizione potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it
Il workshop è a numero chiuso e le iscrizioni terminano mercoledì 13 gennaio
lunedì 28 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
Galosce&glitter
Come gestiamo il Natale a Serendipità?
Ogni anno facciamo un'assemblea dove ne parliamo insieme ai bambini e decidiamo come procedere.
Facciamo loro interviste, raccogliamo informazioni e ascoltiamo pareri, ci lavoriamo su come équipe e partendo dalle loro idee rilanciamo proposte.
Ma ci siamo accorte che ai bambini in realtà il Natale non interessa molto.
Per i motivi legati al consumismo ormai ovvi e innegabili?
Perchè vivono il clima natalizio a casa e non sentono il bisogno a scuola?
Perchè fuori ci sono 17 gradi e sembra di stare in Giamaica?
O perchè semplicemente sono troppo impegnati nelle loro questioni presenti, legate al reale, tangibile e quotidiano e non hanno voglia di lanciarsi nel mondo incantato di elfi e folletti?
Bhè, con molta onestà non saprei cosa rispondere.
Forse sono vere tutte e forse nessuna.
Ma una cosa c'è da dirla, ogni anno, tra tutti i bambini non manca mai la motivatrice natalizia.
Tra loro ce n'è sempre una nascosta che è nata con i glitter nel sangue, che freme aspettando Natale, che canta Jingle Bell da Ferragosto.
E' possibile trovarne un esemplare ovunque, è la patita del Natale, quella che farebbe l'albero il 16 marzo e lo smonterebbe il 15 marzo dell'anno successivo.
Quella che mette i fili d'angelo anche come tendina della doccia, che infagotta il volante della macchina con i boa dorati e che compra cappelli di Babbo Natale anche per i gatti ( ne ha sempre almeno uno).
Noi ne abbiamo una, formato mignon.
Ha portato le preghiere, ha scritto un libro di poesia sulla santa Trinità (decantato quotidianamente a pranzo), ha organizzato recite e cori natalizi, portato luminarie e organizzato i regali.
Ed è grazie a lei che quest'anno le famiglie avranno un dono, è lei che ha controllato che tutti avessero scritto il biglietto.
E' la fan della colla a caldo, del color rosso e disegna pungitopo ovunque.
E devo ammettere un'altra cosa, ci ha contagiati.
Una volta respirato il clima a pieni polmoni fino a far emergere delle piccole palline natalizie negli alveoli, ci siamo imbarcati in una missione territoriale.
Con il cuore pieno dei migliori propositi, abbiamo fatto biglietti per tutti gli abitanti della nostra via.
Abbiamo organizzato una vera e propria stamperia.
Abbiamo costruito i timbri, abbiamo fatto le stampe, li abbiamo scritti a mano uno per uno, li abbiamo plastificati e recapitati personalmente in ogni cassetta delle lettere per un raggio di un km, tutto a mano e a piedi, hand&foot-craft!
Tutto questo per farvi i nostri migliori auguri di Natale, non Natale, festa della luce e chi più ne ha più ne metta.
Auguri a tutti i bambini, di tutte le scuole, di tutto il mondo. Auguri a tutte le maestre, professoresse, dirigenti e bidelle. Auguri a tutti i genitori e nonni.
E come direbbero i bambini " Auguri e serenità da Serendipità!!"
Ogni anno facciamo un'assemblea dove ne parliamo insieme ai bambini e decidiamo come procedere.
Facciamo loro interviste, raccogliamo informazioni e ascoltiamo pareri, ci lavoriamo su come équipe e partendo dalle loro idee rilanciamo proposte.
Ma ci siamo accorte che ai bambini in realtà il Natale non interessa molto.
Per i motivi legati al consumismo ormai ovvi e innegabili?
Perchè vivono il clima natalizio a casa e non sentono il bisogno a scuola?
Perchè fuori ci sono 17 gradi e sembra di stare in Giamaica?
O perchè semplicemente sono troppo impegnati nelle loro questioni presenti, legate al reale, tangibile e quotidiano e non hanno voglia di lanciarsi nel mondo incantato di elfi e folletti?
Bhè, con molta onestà non saprei cosa rispondere.
Forse sono vere tutte e forse nessuna.
Ma una cosa c'è da dirla, ogni anno, tra tutti i bambini non manca mai la motivatrice natalizia.
Tra loro ce n'è sempre una nascosta che è nata con i glitter nel sangue, che freme aspettando Natale, che canta Jingle Bell da Ferragosto.
E' possibile trovarne un esemplare ovunque, è la patita del Natale, quella che farebbe l'albero il 16 marzo e lo smonterebbe il 15 marzo dell'anno successivo.
Quella che mette i fili d'angelo anche come tendina della doccia, che infagotta il volante della macchina con i boa dorati e che compra cappelli di Babbo Natale anche per i gatti ( ne ha sempre almeno uno).
Noi ne abbiamo una, formato mignon.
Ha portato le preghiere, ha scritto un libro di poesia sulla santa Trinità (decantato quotidianamente a pranzo), ha organizzato recite e cori natalizi, portato luminarie e organizzato i regali.
Ed è grazie a lei che quest'anno le famiglie avranno un dono, è lei che ha controllato che tutti avessero scritto il biglietto.
E' la fan della colla a caldo, del color rosso e disegna pungitopo ovunque.
E devo ammettere un'altra cosa, ci ha contagiati.
Una volta respirato il clima a pieni polmoni fino a far emergere delle piccole palline natalizie negli alveoli, ci siamo imbarcati in una missione territoriale.
Con il cuore pieno dei migliori propositi, abbiamo fatto biglietti per tutti gli abitanti della nostra via.
Abbiamo organizzato una vera e propria stamperia.
Abbiamo costruito i timbri, abbiamo fatto le stampe, li abbiamo scritti a mano uno per uno, li abbiamo plastificati e recapitati personalmente in ogni cassetta delle lettere per un raggio di un km, tutto a mano e a piedi, hand&foot-craft!
Tutto questo per farvi i nostri migliori auguri di Natale, non Natale, festa della luce e chi più ne ha più ne metta.
Auguri a tutti i bambini, di tutte le scuole, di tutto il mondo. Auguri a tutte le maestre, professoresse, dirigenti e bidelle. Auguri a tutti i genitori e nonni.
E come direbbero i bambini " Auguri e serenità da Serendipità!!"
lunedì 26 ottobre 2015
La scuola è in mano alle bidelle
Ultimamente, per vari ruoli professionali, mi ritrovo a passare parecchio tempo dentro le scuole statali.
Ci sono molte cose che non vanno e questo lo sappiamo tutti, ma una delle cose che non tutti sanno è che al vertice della scala gerarchica dell'istituzione scolastica ci sono le ausiliarie, anche chiamate bidelle.
E' una verità che lentamente mi si è palesata davanti agli occhi, senza ombra di dubbio.
A confermarla sono state le maestre stesse.
Alcuni stralci di dialogo o situazioni che mi permettono di sostenere quanto dico:
GIARDINO
" perchè i bambini non escono?"
risposta a:" perchè sporcano quando entrano e le bidelle si arrabbiano"
risposta b: " perchè si sporcano e le bidelle non vogliono cambiarli sempre e tutti i giorni".
risposta c: qui abbiamo delle colpe anche come genitori, perchè in realtà la risposta più gettonata è:
"perchè i genitori non vogliono"
BAGNO
in qualche scuola dove sono stata, i bambini non possono andare in bagno da soli, siccome alcune bidelle sono stanche di essere chiamate ogni volta che ad un bambino scappa la pipì, hanno avuto l'idea geniale di portarli tutti insieme all'ora scelta arbitrariamente da loro.
"perchè i bambini non possono usare l'acqua? E' riconosciuto che i bambini hanno bisogno di attività sensoriali e che l'acqua è uno degli elementi prediletti dai bambini che favorisce un rilassamento e la messa in atto di tutta una serie di sperimentazioni di ordine empirico"
" perchè le bidelle non vogliono pulire"
PASTI
" perchè i bambini non possono aiutare le bidelle ad apparecchiare'"
"perchè non vogliono, fanno prima da sole".
"perchè devono iniziare a prepararsi a mangiare alle 11:30? Non hanno ancora iniziato a digerire la merenda!"
"perchè la cuoca vuole andare a casa entro le 14:00 "
( al nido) " perchè tirate su dal letto i bambini addormentati e li mettete a dormire sopra il piatto di minestra? Non potete farli mangiare quando si svegliano?
" zitta che se ti sente la cuoca si arrabbia....."
le frasi virgolettate, sono prese dalle indicazioni nazionali per il curricolo, unico documento a cui le maestre dovrebbero attenersi.
Invito i genitori a leggerlo, a prenderne consapevolezza.
Un testo poetico, sensibile, che riconosce al bambino diritti e dignità.
Invito anche le maestre a non trovare scuse, alibi, a non scaricare scelte e responsabilità su altri.
Siete voi le esperte di educazione, che dovreste difendere e rivendicare i diritti fondamentali dei bambini, divulgando informazioni e motivando le pratiche.
Non permettete che siano altri a stabilire cosa fare e come in base a paure o a bisogni puramente personali.
L'attenzione deve tornare al bambino, sempre, senza scuse.
Questa è una piccola foto, non generalizzabile a tutte le scuole.
Un piccolo siparietto tragicomico.
Vi assicuro che nessuna delle frasi o situazioni è frutto di fantasia.
Come non ci sono buoni e cattivi, e tutto non è solo bianco e nero, non esistono scuole perfette e scuole pessime, ma tante sfumature.
Questa è una di quelle. Anche questo esiste, e va denunciato con il racconto, ironico, tagliente o serio.
Ma va detto quello che accade.
Chi sa e vede e non dice è complice
Chi non sa e non vede è invitato a cercare di cogliere queste sfumature, sempre, e a non tacere.
La scuola non è fallita, la scuola può migliorare, ma questo può accadere solo con il ripristino delle responsabilità individuali e collettive.
INDICAZIONI NAZIONALI
Ci sono molte cose che non vanno e questo lo sappiamo tutti, ma una delle cose che non tutti sanno è che al vertice della scala gerarchica dell'istituzione scolastica ci sono le ausiliarie, anche chiamate bidelle.
E' una verità che lentamente mi si è palesata davanti agli occhi, senza ombra di dubbio.
A confermarla sono state le maestre stesse.
Alcuni stralci di dialogo o situazioni che mi permettono di sostenere quanto dico:
GIARDINO
" perchè i bambini non escono?"
risposta a:" perchè sporcano quando entrano e le bidelle si arrabbiano"
risposta b: " perchè si sporcano e le bidelle non vogliono cambiarli sempre e tutti i giorni".
risposta c: qui abbiamo delle colpe anche come genitori, perchè in realtà la risposta più gettonata è:
"perchè i genitori non vogliono"
"Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare
a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà,
quantità, caratteristiche, fatti."
in qualche scuola dove sono stata, i bambini non possono andare in bagno da soli, siccome alcune bidelle sono stanche di essere chiamate ogni volta che ad un bambino scappa la pipì, hanno avuto l'idea geniale di portarli tutti insieme all'ora scelta arbitrariamente da loro.
Vengono stipati tutti dentro e come di fronte ad un plotone di esecuzione messi tutti con le spalle al muro. Uno alla volta viene chiamato dalla bidella, che con "grazia estrema" lo spoglia ( alla faccia dell'autonomia) lo mette seduto sul vasino, gli dice " fai la pipì. Non ti scappa la pipì? guarda che dopo non torno." Il bambino rilassato e confortato da quanto detto sopra, ma soprattutto dal tono rispettoso e mai impaziente, nella maggior parte dei casi porta a termine le sue funzioni fisiologiche ma in altri casi declina gentilmente l'invito. Poi mentre un altro bimbo viene inchiodato al vasino, la bidella gli lava le mani.
"Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione
nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando
progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare
alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti
e atteggiamenti sempre più consapevoli."
"perchè i bambini non possono usare l'acqua? E' riconosciuto che i bambini hanno bisogno di attività sensoriali e che l'acqua è uno degli elementi prediletti dai bambini che favorisce un rilassamento e la messa in atto di tutta una serie di sperimentazioni di ordine empirico"
" perchè le bidelle non vogliono pulire"
"L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la
natura, [...] in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di
relazione e di conoscenza".
UTILIZZO SPAZI
"Perchè dopo pranzo devono stare tutti in questa piccola stanza e non possono usare altri spazi?"
"perchè le bidelle vogliono pulire subito per andare prima a casa".
"il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare,
esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle
quali si esercita"
PASTI
" perchè i bambini non possono aiutare le bidelle ad apparecchiare'"
"perchè non vogliono, fanno prima da sole".
"perchè devono iniziare a prepararsi a mangiare alle 11:30? Non hanno ancora iniziato a digerire la merenda!"
"perchè la cuoca vuole andare a casa entro le 14:00 "
( al nido) " perchè tirate su dal letto i bambini addormentati e li mettete a dormire sopra il piatto di minestra? Non potete farli mangiare quando si svegliano?
" zitta che se ti sente la cuoca si arrabbia....."
le frasi virgolettate, sono prese dalle indicazioni nazionali per il curricolo, unico documento a cui le maestre dovrebbero attenersi.
Invito i genitori a leggerlo, a prenderne consapevolezza.
Un testo poetico, sensibile, che riconosce al bambino diritti e dignità.
Invito anche le maestre a non trovare scuse, alibi, a non scaricare scelte e responsabilità su altri.
Siete voi le esperte di educazione, che dovreste difendere e rivendicare i diritti fondamentali dei bambini, divulgando informazioni e motivando le pratiche.
Non permettete che siano altri a stabilire cosa fare e come in base a paure o a bisogni puramente personali.
L'attenzione deve tornare al bambino, sempre, senza scuse.
Questa è una piccola foto, non generalizzabile a tutte le scuole.
Un piccolo siparietto tragicomico.
Vi assicuro che nessuna delle frasi o situazioni è frutto di fantasia.
Come non ci sono buoni e cattivi, e tutto non è solo bianco e nero, non esistono scuole perfette e scuole pessime, ma tante sfumature.
Questa è una di quelle. Anche questo esiste, e va denunciato con il racconto, ironico, tagliente o serio.
Ma va detto quello che accade.
Chi sa e vede e non dice è complice
Chi non sa e non vede è invitato a cercare di cogliere queste sfumature, sempre, e a non tacere.
La scuola non è fallita, la scuola può migliorare, ma questo può accadere solo con il ripristino delle responsabilità individuali e collettive.
INDICAZIONI NAZIONALI
martedì 6 ottobre 2015
la porta del tempo
" e questo cos'è??"
" sembrerebbe un proiettile"
" ma è vecchio!"
" forse, portiamolo a scuola. Proviamo a studiarlo".
L., papà di I., lavora nelle forze dell'ordine.
Lo porta ad analizzare.
E' un proiettile di un mitra, di fattura americana.
Seconda guerra mondiale.
" ma come sarà finito nel nostro campo? Cos'è successo? Chi ha sparato?"
" ma è morto qualcuno?"
"ma... cos'è la seconda guerra mondiale? Ci sarà la terza?"
Pochi giorni dopo l'apertura della scuola, durante una delle nostre abituali giornate nella natura, un piccolo ritrovamento, ha aperto le porte ad un argomento che non avevamo pensato di affrontare.
La chiamano educazione incidentale.
Noi la chiamiamo serendipità.
3 cm di ottone hanno dato vita a lunghe discussioni, racconti e a una gita.
L'immancabile gita, non so com'è nelle altre scuole, ma da noi ogni momento è buono per una gita.
Quindi si sceglie la data, si crea il gruppo investigazioni, si studia la zona, si avvisano i genitori, si prepara lo zaino e via.
Chiesa di San Paterniano. Lunedì. 8:00.
C'è il reporter col taccuino, ci sono gli intervistatori, c'è il registratore-man.
"c'è un vecchietto!! Andiamo"
Parte il suonatore di campanelli.
Drin.
Driin.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
" basta suonare, sennò si spaventa!"
Il signor Luigi ci guarda con lo stesso sguardo con cui avrebbe guardato un ippopotamo con una bombetta. Perplesso e smarrito.
Non c'è da biasimarlo, 6 bambini, 1 ragazza, zaini, macchine fotografiche, registratore, sguardo agguerrito di chi è a caccia di informazioni, bocche sporche di cioccolata, stile da campagnoli.
(" ma non dovrebbero essere a scuola???!")
Parte l'intervistatore:" cos'è successo nel campo sotto via striscioni durante la seconda guerra mondiale?? Eh, cos'è successo??"
" Ma io mica c'ero, sono giovane io!"
Con una domanda ci siamo giocati per sempre la fiducia di Luigi, cinquantenne offeso per essersi sentito attribuito 40 anni di più.
Non ce ne voglia il caro signor Luigi, avevo perfettamente notato la sua giovane età a dispetto dei bambini, è stato usato come cavia per far capire che un uomo di 50 anni non aveva vissuto la guerra.
la gita prosegue, il racconto potrebbe facilmente diventare un romanzo se dettagliassi tutti gli eventi che si sono susseguiti. Procederò per sommi capi.
Italo: 92enne arzillo, ci invita a fare merenda, ci lascia il numero. Ci racconta della guerra, di cosa è successo nel campo, delle bombe e delle case incendiate, della signora che perse una gamba e dei carri armati.
Maria: 90 anni. l'intervista la facciamo al suo capezzale. Sta male, è anziana. E' felice di vederci, ci racconta della guerra. Piange ripensando alla sua casa bruciata, a quello che ha visto e sentito.
Ci mostra la foto del marito, la medaglia al valore per essere tornato vivo da un campo di concentramento. Abbiamo un appuntamento per il suo compleanno. 24 febbraio. Gli piace mangiare tutto, tranne i maccheroni, quelli proprio no.
" cos'è un campo di concentramento?"
" è quello che abbiamo visto nel libro che ci hai letto l'anno scorso del signore che amava i bambini e partivano in treno?
" sì, era quello del libro di Korczak".
Serenella: parentesi moderna nel nostro viaggio storico. Ci fa vedere il suo allevamento di coniglietti nani. Uno diventerà nostro. Ci regala acqua e biscotti. Ci chiede di tornare a trovarla".
CAMBIO DI PROGRAMMA
" andiamo a vedere cosa c'è lassù??"
saliamo, scaliamo, ridiamo, rotoliamo, sgusciamo, camminiamo, cantiamo.
Siamo dove era l'accampamento dei tedeschi.
"GUARDATE!!! HO TROVATO UNA SCHEGGIA DI BOMBA!"
"Anche io!"
"un'altra"
dopo 5 ore di cammino siamo tornati a scuola a piedi, abbiamo incontrato altre persone lungo la strada.
Altri racconti, altre storie.
Siamo a 10 chili di schegge di bombe trovate, dopo 70 anni.
Ferite ancora aperte.
La guerra è tremenda.
" io non voglio fare la guerra da grande"
non dovevamo studiare la seconda guerra mondiale.
Abbiamo scoperto la nostra storia, le nostre radici.
Abbiamo interrogato la terra che calpestiamo.
Intervistato gli alberi, che muti hanno visto tutto.
Abbiamo soppesato il ferro che penetra, che uccide.
Che tutto questo sia un importante tassello nel vostro cammino splendidi cuccioli, che siate uomini capaci di riconoscere e contrastare il male, di riconoscere il dolore, di ascoltare e imparare dalla storia.
Di amare.
" sembrerebbe un proiettile"
" ma è vecchio!"
" forse, portiamolo a scuola. Proviamo a studiarlo".
L., papà di I., lavora nelle forze dell'ordine.
Lo porta ad analizzare.
E' un proiettile di un mitra, di fattura americana.
Seconda guerra mondiale.
" ma come sarà finito nel nostro campo? Cos'è successo? Chi ha sparato?"
" ma è morto qualcuno?"
"ma... cos'è la seconda guerra mondiale? Ci sarà la terza?"
Pochi giorni dopo l'apertura della scuola, durante una delle nostre abituali giornate nella natura, un piccolo ritrovamento, ha aperto le porte ad un argomento che non avevamo pensato di affrontare.
La chiamano educazione incidentale.
Noi la chiamiamo serendipità.
3 cm di ottone hanno dato vita a lunghe discussioni, racconti e a una gita.
L'immancabile gita, non so com'è nelle altre scuole, ma da noi ogni momento è buono per una gita.
Quindi si sceglie la data, si crea il gruppo investigazioni, si studia la zona, si avvisano i genitori, si prepara lo zaino e via.
Chiesa di San Paterniano. Lunedì. 8:00.
C'è il reporter col taccuino, ci sono gli intervistatori, c'è il registratore-man.
"c'è un vecchietto!! Andiamo"
Parte il suonatore di campanelli.
Drin.
Driin.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
" basta suonare, sennò si spaventa!"
Il signor Luigi ci guarda con lo stesso sguardo con cui avrebbe guardato un ippopotamo con una bombetta. Perplesso e smarrito.
Non c'è da biasimarlo, 6 bambini, 1 ragazza, zaini, macchine fotografiche, registratore, sguardo agguerrito di chi è a caccia di informazioni, bocche sporche di cioccolata, stile da campagnoli.
(" ma non dovrebbero essere a scuola???!")
Parte l'intervistatore:" cos'è successo nel campo sotto via striscioni durante la seconda guerra mondiale?? Eh, cos'è successo??"
" Ma io mica c'ero, sono giovane io!"
Con una domanda ci siamo giocati per sempre la fiducia di Luigi, cinquantenne offeso per essersi sentito attribuito 40 anni di più.
Non ce ne voglia il caro signor Luigi, avevo perfettamente notato la sua giovane età a dispetto dei bambini, è stato usato come cavia per far capire che un uomo di 50 anni non aveva vissuto la guerra.
la gita prosegue, il racconto potrebbe facilmente diventare un romanzo se dettagliassi tutti gli eventi che si sono susseguiti. Procederò per sommi capi.
Italo: 92enne arzillo, ci invita a fare merenda, ci lascia il numero. Ci racconta della guerra, di cosa è successo nel campo, delle bombe e delle case incendiate, della signora che perse una gamba e dei carri armati.
Maria: 90 anni. l'intervista la facciamo al suo capezzale. Sta male, è anziana. E' felice di vederci, ci racconta della guerra. Piange ripensando alla sua casa bruciata, a quello che ha visto e sentito.
Ci mostra la foto del marito, la medaglia al valore per essere tornato vivo da un campo di concentramento. Abbiamo un appuntamento per il suo compleanno. 24 febbraio. Gli piace mangiare tutto, tranne i maccheroni, quelli proprio no.
" cos'è un campo di concentramento?"
" è quello che abbiamo visto nel libro che ci hai letto l'anno scorso del signore che amava i bambini e partivano in treno?
" sì, era quello del libro di Korczak".
Serenella: parentesi moderna nel nostro viaggio storico. Ci fa vedere il suo allevamento di coniglietti nani. Uno diventerà nostro. Ci regala acqua e biscotti. Ci chiede di tornare a trovarla".
CAMBIO DI PROGRAMMA
" andiamo a vedere cosa c'è lassù??"
saliamo, scaliamo, ridiamo, rotoliamo, sgusciamo, camminiamo, cantiamo.
Siamo dove era l'accampamento dei tedeschi.
"GUARDATE!!! HO TROVATO UNA SCHEGGIA DI BOMBA!"
"Anche io!"
"un'altra"
dopo 5 ore di cammino siamo tornati a scuola a piedi, abbiamo incontrato altre persone lungo la strada.
Altri racconti, altre storie.
Siamo a 10 chili di schegge di bombe trovate, dopo 70 anni.
Ferite ancora aperte.
La guerra è tremenda.
" io non voglio fare la guerra da grande"
non dovevamo studiare la seconda guerra mondiale.
Abbiamo scoperto la nostra storia, le nostre radici.
Abbiamo interrogato la terra che calpestiamo.
Intervistato gli alberi, che muti hanno visto tutto.
Abbiamo soppesato il ferro che penetra, che uccide.
Che tutto questo sia un importante tassello nel vostro cammino splendidi cuccioli, che siate uomini capaci di riconoscere e contrastare il male, di riconoscere il dolore, di ascoltare e imparare dalla storia.
Di amare.
workshop autunnali
WORKSHOP TEORICO-ESPERENZIALE ALLA SCOPERTA DI UNA REALTA' DI EDUCAZIONE LIBERTARIA
Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico?
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 24 e 25 ottobre a Serendipità.
Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.
Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it
INTRODUZIONE ALLA SCRITTURA ITALICA
"Scrivere a mano è un atto di libertà e noi vogliamo sostenerlo".
Workshop tenuto da Maria Pia Montagna e Caterina Giannotti
Sabato 7 novembre 2015
Lilliput- Vicolo Vitalioni 9
Osimo 10:00-18:00
info e iscrizioni: lilliput2009@hotmail.it
posti limitati, iscrizioni entro il 3 novembre
IL WORKSHOP è RIVOLTO AGLI ADULTI :)
PERCHE' SCRIVERE IN CORSIVO?
Il corsivo è la forma di scrittura a mano più evoluta, quella in cui le forme sono eseguite con il minor numero di tratti e sollevamenti di penna, consentendo al pensiero di fluire sul foglio. La scrittura a mano è intimamente legata all'espressione della persona e può affiancarsi naturalmente all'uso di strumenti elettronici, ampliando così i linguaggi e i mezzi espressivi.
IL CORSIVO ITALICO
Il modello di scrittura corsiva qui proposto si definisce italico perché le sue forme originarie risalgono al Rinascimento e i primi manuali vennero stampati in Italia.
Il corsivo italico si articola in forme che sono le più semplici possibili: è la legatura che differenzia il minuscolo slegato (o stampatello minuscolo) dal minuscolo legato o corsivo, mentre le tradizionali maiuscole del corsivo inglese - così difficili da apprendere e da leggere – vengono rimpiazzate dalle forme dello stampatello maiuscolo.
In questo modo si rende tutto più facile e intuitivo e si possono insegnare ai bambini solo due alfabeti: uno maiuscolo e l’altro minuscolo (anziché i quattro tradizionali: stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo maiuscolo, corsivo minuscolo). Adottando questo modello è infatti possibile presentare un unico alfabeto minuscolo che diventa corsivo grazie all’aggiunta di tratti che legano le lettere tra loro.
Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico?
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 24 e 25 ottobre a Serendipità.
Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.
Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it
INTRODUZIONE ALLA SCRITTURA ITALICA
"Scrivere a mano è un atto di libertà e noi vogliamo sostenerlo".
Workshop tenuto da Maria Pia Montagna e Caterina Giannotti
Sabato 7 novembre 2015
Lilliput- Vicolo Vitalioni 9
Osimo 10:00-18:00
info e iscrizioni: lilliput2009@hotmail.it
posti limitati, iscrizioni entro il 3 novembre
IL WORKSHOP è RIVOLTO AGLI ADULTI :)
PERCHE' SCRIVERE IN CORSIVO?
Il corsivo è la forma di scrittura a mano più evoluta, quella in cui le forme sono eseguite con il minor numero di tratti e sollevamenti di penna, consentendo al pensiero di fluire sul foglio. La scrittura a mano è intimamente legata all'espressione della persona e può affiancarsi naturalmente all'uso di strumenti elettronici, ampliando così i linguaggi e i mezzi espressivi.
IL CORSIVO ITALICO
Il modello di scrittura corsiva qui proposto si definisce italico perché le sue forme originarie risalgono al Rinascimento e i primi manuali vennero stampati in Italia.
Il corsivo italico si articola in forme che sono le più semplici possibili: è la legatura che differenzia il minuscolo slegato (o stampatello minuscolo) dal minuscolo legato o corsivo, mentre le tradizionali maiuscole del corsivo inglese - così difficili da apprendere e da leggere – vengono rimpiazzate dalle forme dello stampatello maiuscolo.
In questo modo si rende tutto più facile e intuitivo e si possono insegnare ai bambini solo due alfabeti: uno maiuscolo e l’altro minuscolo (anziché i quattro tradizionali: stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo maiuscolo, corsivo minuscolo). Adottando questo modello è infatti possibile presentare un unico alfabeto minuscolo che diventa corsivo grazie all’aggiunta di tratti che legano le lettere tra loro.
mercoledì 26 agosto 2015
6° CONVEGNO NAZIONALE DELLE SCUOLE LIBERTARIE
Ci siamo!!
dopo mesi di gestazione, siamo liete di invitarvi al 6° convegno nazionale dell'educazione libertaria.
dopo mesi di gestazione, siamo liete di invitarvi al 6° convegno nazionale dell'educazione libertaria.
DOMENICA 20 Settembre 2015
si terrà ad Osimo (AN) il 6° INCONTRO NAZIONALE della Rete per l’Educazione Libertaria
organizzato in collaborazione con SERENDIPITA’ scuola libertaria (Lilliput – Osimo)
organizzato in collaborazione con SERENDIPITA’ scuola libertaria (Lilliput – Osimo)
ACCOGLIENZA E REGISTRAZIONE
Accoglienza e registrazione sono possibili a partire da
- sabato 19 settembre ore 19.00 / 19.30.
Per la serata di sabato sono previste discussioni informali a gruppi, proiezione di film, … musica.
PROGRAMMA
Accoglienza e registrazione sono possibili a partire da
- sabato 19 settembre ore 19.00 / 19.30.
Per la serata di sabato sono previste discussioni informali a gruppi, proiezione di film, … musica.
PROGRAMMA
(domenica 20 settembre)
- 08:30 – 09:30 arrivi e registrazione
- 09:30 – 09:45 Introduzione alla giornata (Emily Mignanelli e Veronica Pacini – SERENDIPITA’ scuola libertaria – Osimo)
- 09:45 – 11:00 Le nostre radici: dal pensiero anarchico alla dimensione libertaria dell’educazione (Francesco Codello)
- 11:00 – 12:00 Arcipelago REL: una realtà in movimento (Giulio Spiazzi e Maurizio Giannangeli)
- 12:00 – 12:45 domande
- 09:45 – 11:00 Le nostre radici: dal pensiero anarchico alla dimensione libertaria dell’educazione (Francesco Codello)
- 11:00 – 12:00 Arcipelago REL: una realtà in movimento (Giulio Spiazzi e Maurizio Giannangeli)
- 12:00 – 12:45 domande
- 13:00 – 14:30 pranzo vegano gestito dai genitori di SERENDIPITA’ scuola libertaria – Osimo
- 14:30 – 15:30 Interventi di ragazz* di Kether – piccola scuola libertaria (VR) e de I Saltafossi (BO)
- 15:30 – 17:00 Arcipleago REL: volti e voci dalle diverse esperienze in atto
- 17:00 – 17:30 chiusura 6° Incontro nazionale REL 2015
- 15:30 – 17:00 Arcipleago REL: volti e voci dalle diverse esperienze in atto
- 17:00 – 17:30 chiusura 6° Incontro nazionale REL 2015
PERNOTTAMENTO – per chi arriva sabato 19 sera
Per quanto riguarda il pernottamento a breve comunicheremo modalità, luoghi e costi.
Per quanto riguarda il pernottamento a breve comunicheremo modalità, luoghi e costi.
COMUNICAZIONI E INFO
Programma e organizzazione sono suscettibili di qualche variazione.
A breve tutte le informazioni su come arrivare e sui luoghi dell’incontro.
Per ulteriori informazioni e notizie: https://www.facebook.com/6°incontrorel?fref=nf
Per ulteriori comunicazioni e contatti scrivete a: relosimo2015@hotmail.com
Programma e organizzazione sono suscettibili di qualche variazione.
A breve tutte le informazioni su come arrivare e sui luoghi dell’incontro.
Per ulteriori informazioni e notizie: https://www.facebook.com/6°incontrorel?fref=nf
Per ulteriori comunicazioni e contatti scrivete a: relosimo2015@hotmail.com
scarica il modulo di iscrizione
sabato 22 agosto 2015
OUTDOOR EDUCATION
Ci sarà Michael Newman, insegnante presso la celebre scuola libertaria Summerhill fondata da Alexander Neill nel lontano 1921.
E ci saremo anche noi, a raccontarvi della nostra scuola :)
giovedì 30 luglio 2015
PROIEZIONE DOCUMENTARIO UNLEARNING
Con grande grandissimo piacere vi invitiamo alla proiezione del documentario UNLEARNING lunedì 3 agosto presso la scuola libertaria SERENDIPITA' !
Con noi saranno presenti Lucio, Anna e Gaia per tutta la serata.
PROGRAMMA
19:00 aperitivo
20:00 cena vegana su prenotazione
21:30 proiezione documentario
La proiezione sarà gratuita, per sostenere la scuola verrà chiesto un piccolo contributo di 2 euro a persona.
La cena è su prenotazione e con posti limitati, il contributo è di 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini ( comprensivi del contributo per la scuola). La prenotazione va fatta entro e non oltre il 30 luglio.
Per info e prenotazioni :
lilliput2009@hotmail.it ...
3487855961
INDIRIZZO: Serendipità, Via striscioni 19/b, Osimo AN, 60027
Come raggiungerci:
Superate San Paterniano, girate a sinistra per Villa San Paterniano, dopo 500 mt sulla vostra sinistra troverete un cartello con scritto b&b hammam (andate piano perché non si vede molto bene), girate lì, la nostra è la prima casa sulla destra
Con noi saranno presenti Lucio, Anna e Gaia per tutta la serata.
PROGRAMMA
19:00 aperitivo
20:00 cena vegana su prenotazione
21:30 proiezione documentario
La proiezione sarà gratuita, per sostenere la scuola verrà chiesto un piccolo contributo di 2 euro a persona.
La cena è su prenotazione e con posti limitati, il contributo è di 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini ( comprensivi del contributo per la scuola). La prenotazione va fatta entro e non oltre il 30 luglio.
Per info e prenotazioni :
lilliput2009@hotmail.it ...
3487855961
INDIRIZZO: Serendipità, Via striscioni 19/b, Osimo AN, 60027
Come raggiungerci:
Superate San Paterniano, girate a sinistra per Villa San Paterniano, dopo 500 mt sulla vostra sinistra troverete un cartello con scritto b&b hammam (andate piano perché non si vede molto bene), girate lì, la nostra è la prima casa sulla destra
lunedì 27 aprile 2015
CENTRO ESTIVO IN CAMPAGNA
Cari genitori,
ci siamo!
Anche quest'anno siamo qui a proporvi il centro estivo in campagna per i vostri figli.
E anche quest'anno il luogo che ci ospiterà sarà il centro di educazione ambientale "la Confluenza", in via Capanne 11 ad Osimo, per capirci al fiume.
Il centro estivo è impostato seguendo i principi della pedagogia attiva ( Montessori, Freinet, Malaguzzi), delle esperienze delle scuole democratiche e sulla pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni.
Dentro una splendida cornice naturale i bambini avranno la possibilità di sperimentare i loro limiti e le loro possibilità, alla scoperta di se stessi e della loro individualità.
Il centro estivo è rivolto a bambini da 3 a 11 anni.
Per iscrizioni o informazioni ci trovate dall'11 al 31 maggio presso i locali dell'Associazione Lilliput ( giardini di Piazzanuova, Osimo) nei seguenti giorni:
- lunedì dalle 18:00 alle 19:30
- mercoledì dalle 18:00 alle 19:30
- giovedì dalle 14:30 alle 16:30.
Per chi si iscrive entro il 16 maggio è previsto uno sconto del 5%.
Per avere maggiori info e ricevere il regolamento è sufficiente inviare una mail a lilliput2009@hotmail.it, oppure chiamare il 3487855961
ci siamo!
Anche quest'anno siamo qui a proporvi il centro estivo in campagna per i vostri figli.
E anche quest'anno il luogo che ci ospiterà sarà il centro di educazione ambientale "la Confluenza", in via Capanne 11 ad Osimo, per capirci al fiume.
Il centro estivo è impostato seguendo i principi della pedagogia attiva ( Montessori, Freinet, Malaguzzi), delle esperienze delle scuole democratiche e sulla pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni.
Dentro una splendida cornice naturale i bambini avranno la possibilità di sperimentare i loro limiti e le loro possibilità, alla scoperta di se stessi e della loro individualità.
Il centro estivo è rivolto a bambini da 3 a 11 anni.
Per iscrizioni o informazioni ci trovate dall'11 al 31 maggio presso i locali dell'Associazione Lilliput ( giardini di Piazzanuova, Osimo) nei seguenti giorni:
- lunedì dalle 18:00 alle 19:30
- mercoledì dalle 18:00 alle 19:30
- giovedì dalle 14:30 alle 16:30.
Per chi si iscrive entro il 16 maggio è previsto uno sconto del 5%.
Per avere maggiori info e ricevere il regolamento è sufficiente inviare una mail a lilliput2009@hotmail.it, oppure chiamare il 3487855961
giovedì 2 aprile 2015
Pomeriggi liberatori
Dal 17 aprile a Serendipità partiranno i "Pomeriggi liberatori".
Tutti i venerdì dalle 15:00, Serendipità apre i battenti a tutti i bambini.
Partendo da pratiche democratiche, i pomeriggi verteranno sul contatto con la natura, la socializzazione e la libera espressione del sè e la creatività spontanea
Non si faranno compiti, lavoretti nè recite.
Si riscoprirà il tempo del gioco, della natura e degli esseri che la popolano.
Per info potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it o chiamare il 3487855961
Tutti i venerdì dalle 15:00, Serendipità apre i battenti a tutti i bambini.
Partendo da pratiche democratiche, i pomeriggi verteranno sul contatto con la natura, la socializzazione e la libera espressione del sè e la creatività spontanea
Non si faranno compiti, lavoretti nè recite.
Si riscoprirà il tempo del gioco, della natura e degli esseri che la popolano.
Per info potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it o chiamare il 3487855961
cuore pulsante
Stare in una scuola libertaria, non significa affatto assenza di regole, nè licenza di fare quello che si vuole in qualsiasi momento.
Significa imparare a modulare le proprie scelte in relazione agli altri.
Significa negoziare, ascoltare sè stessi e gli altri, in un processo continuo di confronto e relazione.
Ma soprattutto significa partecipare.
L'organo vitale della scuola libertaria diviene pertanto l'assemblea.
Nella nostra scuola esistono due livelli assembleari.
Quello dei bambini e quello degli adulti.
I bambini oltre a proporre e organizzare le giornate quotidiane, capita che facciano proposte più complesse ed elaborate, tipo girare un documentario, fare una gita, visitare una città che a loro interessa o organizzare un evento.
E capita che tra i bambini ce ne siano diversi appassionati di pesca e che questi propongano una gita al mare, per pescare naturalmente.
Si passa così alla seconda fase, quella di organizzazione vera e propria.
" Solo chi partecipa all'organizzazione può andare in gita" decidono.
E così eccoli in cerchio, con un segretario che appunta quello che viene deciso, riassumendolo in un cartellone a disposizione di tutti, corredato da disegni per permettere anche ai più piccoli di capire il frutto del lavoro in maniera didascalica.
Si parla di dove andare, di cosa portare e di come fare con i trasporti.
Si usano pezzetti lego e basi per capire come organizzare le macchine.
C'è chi scrive il volantino, chi lo fotocopia, chi fa le buste e chi fa il postino.
La notizia arriva quindi alle famiglie che si riuniscono e valutano la proposta dei bambini, in termini di fattibilità reale.
"Si può fare", dicono.
Poi i giorni successivi ci sono le lezioni di pesca.
Come è fatta la canna, come si fa una montatura, come è fatto l'amo, cosa sono i galleggianti, quali sono i pesci che si possono pescare studiandone caratteristiche e abitudini.
Si va nel campo a fare le prove dei lanci.
Poi arriva il giorno designato.
E così il 31 marzo una delegazione di Serendipità ha conquistato la Spiaggiola, piantando ombrelloni e stendendo teli, asciugamani e coperte.
Si pesca, si mangia, si gioca, si legge, si ride, si fa l'assemblea marina e si cammina lungo la spiaggia.
Succede che il mare a inizio primavera sia un mare generoso, che compensa la penuria di pesci con tanti regali portati a riva dalle mareggiate.
Così si procede alla realizzazione di un piccolo museo degli oggetti smarriti che permettono di stuzzicare la fantasia, e così ci lasciamo trasportare dalle onde dell'immaginazione facendo supposizioni e inventando storie dietro quegli oggetti bizzarri.
Succede anche questo in una scuola libertaria e succede anche che ogni tanto ci sia qualche giorno di vacanza al quale rubare mezz'ora di tempo per raccontarvi di noi :)
Significa imparare a modulare le proprie scelte in relazione agli altri.
Significa negoziare, ascoltare sè stessi e gli altri, in un processo continuo di confronto e relazione.
Ma soprattutto significa partecipare.
L'organo vitale della scuola libertaria diviene pertanto l'assemblea.
Nella nostra scuola esistono due livelli assembleari.
Quello dei bambini e quello degli adulti.
I bambini oltre a proporre e organizzare le giornate quotidiane, capita che facciano proposte più complesse ed elaborate, tipo girare un documentario, fare una gita, visitare una città che a loro interessa o organizzare un evento.
E capita che tra i bambini ce ne siano diversi appassionati di pesca e che questi propongano una gita al mare, per pescare naturalmente.
Si passa così alla seconda fase, quella di organizzazione vera e propria.
" Solo chi partecipa all'organizzazione può andare in gita" decidono.
E così eccoli in cerchio, con un segretario che appunta quello che viene deciso, riassumendolo in un cartellone a disposizione di tutti, corredato da disegni per permettere anche ai più piccoli di capire il frutto del lavoro in maniera didascalica.
Si parla di dove andare, di cosa portare e di come fare con i trasporti.
Si usano pezzetti lego e basi per capire come organizzare le macchine.
La notizia arriva quindi alle famiglie che si riuniscono e valutano la proposta dei bambini, in termini di fattibilità reale.
"Si può fare", dicono.
Poi i giorni successivi ci sono le lezioni di pesca.
Come è fatta la canna, come si fa una montatura, come è fatto l'amo, cosa sono i galleggianti, quali sono i pesci che si possono pescare studiandone caratteristiche e abitudini.
Si va nel campo a fare le prove dei lanci.
Poi arriva il giorno designato.
E così il 31 marzo una delegazione di Serendipità ha conquistato la Spiaggiola, piantando ombrelloni e stendendo teli, asciugamani e coperte.
Si pesca, si mangia, si gioca, si legge, si ride, si fa l'assemblea marina e si cammina lungo la spiaggia.
Succede che il mare a inizio primavera sia un mare generoso, che compensa la penuria di pesci con tanti regali portati a riva dalle mareggiate.
Così si procede alla realizzazione di un piccolo museo degli oggetti smarriti che permettono di stuzzicare la fantasia, e così ci lasciamo trasportare dalle onde dell'immaginazione facendo supposizioni e inventando storie dietro quegli oggetti bizzarri.
Succede anche questo in una scuola libertaria e succede anche che ogni tanto ci sia qualche giorno di vacanza al quale rubare mezz'ora di tempo per raccontarvi di noi :)
domenica 29 marzo 2015
Ode al lavoretto. No scherzavo...odio il lavoretto
E' Pasqua e immancabilmente le temute pulizie si avvicinano.
Ho deciso di partire da quelle virtuali e sistemando le cartelle mi sono imbattuta in questo documento, scritto di getto 4 anni fa, estenuata da uno dei flagelli che affliggono l'infanzia, il lavoretto.
Mi auguro che nessuno si senta offeso nè giudicato, prendetelo come una riflessione ironica di una giovane mamma all'epoca 23enne, alle prese con alberelli friabili e scatole di bigliettini da sistemare.
Buona lettura
Lavoretto, scusate ma devo proprio dirvelo, quando sento la
parola “lavoretto” mi sento male.
Comune definizione di “lavoretto” : artefatto omologato
realizzato per l’80% dalle insegnanti e dal 20% dai bambini ma in maniera
guidata dalle insegnanti.
Scopo del lavoretto: gratificare il genitore e
dimostrare allo stesso che il bambino quando è a scuola fa tante cose
interessanti, creative e divertenti. Quindi quant’è bravo il bambino e che
brava maestra che ha.
In realtà il lavoretto porta via tantissimo tempo alle
insegnati ( reperimento materiali, preparazione dei pezzi da assemblare),
occorre trovare un momento in cui “braccare” i bambini per fargli fare la loro
parte tipo impiastriccare la mano nel colore e poi lasciare una smanata su un
foglio, la quale verrà pazientemente tagliata dalla maestra, incollata su un
altro supporto dove verranno applicati altri materiali e scritte frasi a forte
impatto o a ricordi di momenti vissuti dai bimbi.
Ma mentre le insegnanti si danno tanto da fare, i bambini
cosa fanno ? Scorrazzano liberi per l’aula o sono impegnati in altre attività o
le insegnanti si lasciano il lavoro di montaggio dei pezzi e messa in bella
dell’opera per altri momenti tipo dopo cena…?
Questo lo lasciamo alla vostra fantasia, alle vostre
esperienze di contatto con il mondo della scuola e alla vostra fiducia e buona
fede.
Inoltre, cosa ne è dei lavoretti una volta giunti a casa?
Nella migliore delle ipotesi la mamma lo accoglie con grande gioia, lo sistema
nel migliore angolo della casa mostrandolo a tutti coloro che entrano : “guarda
cosa ha fatto Giovannino oggi a scuola! “, questo se si tratta del primo
lavoretto naturalmente. Quando la carovana inizia ad aumentare, quando la
polvere accumulata tra gli interstizi della carta igienica mummificata con
della colla vinilica si dichiara repubblica autonoma allora si che iniziano i
problemi.
La mamma inizia a vedere i lavoretti come nemici, deve
fingere stupore e gioia quando il figlio li porta a casa, nel frattempo sta
però studiando la maniera per farli sparire o segregare nell’angolo più remoto
dello sgabuzzino. In questa secondo ipotesi il problema è semplicemente
rimandato di 18 anni…
Ma la domanda è questa: a cosa servono i lavoretti ? Abbiamo
visto che sottraggono molto tempo all’attività scolastica, sono quindi
necessari?
Non sarebbe forse meglio creare un’apposita area dove i
bambini possano essere liberi di entrare e creare ciò che desiderano
utilizzando diversi materiali, strumenti e supporti che trovano sempre a
disposizione e pronti per l’uso?
Credo che sia molto più sano educare un bambino alla
scoperta della propria creatività piuttosto che all’indottrinamento estetico.
Credo che sia buono e giusto immergere i bambini in un clima
artistico sereno e positivo, esporli al’arte e al buon gusto il più possibile,
senza forzature. Agire sempre in maniera indiretta attraverso l’ambiente, ad
esempio lasciando quadri o libri d’arte a disposizione dei bambini.
Una contaminazione silenziosa che deponga in loro il seme
della bellezza e che venga lasciato maturare secondo il suo tempo e libero di
esprimersi nel momento in cui esploderà in tutta la sua rigogliosità.
Credo che i lavoretti e la sciocca mania di farli ovunque e
comunque annienti la libera espressione dei singoli bambini.
Inoltre mina la loro autoaffermazione e sicurezza personale,
nel dover portare a termine lo stesso lavoro i bambini inevitabilmente compiono
dei paragoni con gli altri, si confrontano e si giudicano.
Diventando i peggior giudici di se stessi. Ho visto bambini
rifiutarsi di toccare un colore autoescludendosi da questa importantissima
forma di espressione perché non si sentono abbastanza bravi, perché tizio sa
fare meglio e caio non fa fuori dai margini.
Ah, avevo dimenticato di dire che si tratta di bambini di
4-5 anni.
Ledere l’autostima di un bambino in fase pre-scolare in nome
del dio lavoretto mi sembra una forzatura ingiustificabile.
Il più bel frutto e risultato da portare a casa per un
genitore non dovrebbe essere la serenità del bambino, lo sviluppo della sua
autonomia e della sua identità?
Le scuole non dovrebbero lavorare su questo? Sul lungo
traguardo, quello della vita??
lunedì 2 marzo 2015
18-19 aprile workshop teorico-esperenziale alla scoperta di una realtà di educazione libertaria
Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico?
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 18 e 19 aprile a Serendipità.
Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.
Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico?
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 18 e 19 aprile a Serendipità.
Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.
Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it
lunedì 23 febbraio 2015
open day
Domenica 1° marzo, vi aspettiamo a Serendipità per una giornata a porte aperte.
L'open day ha lo scopo di far conoscere la nostra realtà, dare informazioni ai genitori interessati e trascorrere una giornata in compagnia.
Le porte si apriranno alle 10:00 e chiuderanno alle 15:00
Ci sarà l'opportunità di pranzare, per chi fosse interessato vi preghiamo di contattarci entro giovedì mandando una mail a lilliput2009@hotmail.it o chiamando al 3487855961.
Diffondete a più non posso
Vi aspettiamo :)
L'open day ha lo scopo di far conoscere la nostra realtà, dare informazioni ai genitori interessati e trascorrere una giornata in compagnia.
Le porte si apriranno alle 10:00 e chiuderanno alle 15:00
Ci sarà l'opportunità di pranzare, per chi fosse interessato vi preghiamo di contattarci entro giovedì mandando una mail a lilliput2009@hotmail.it o chiamando al 3487855961.
Diffondete a più non posso
Vi aspettiamo :)
mercoledì 14 gennaio 2015
Con gli occhi degli altri: alla ricerca della bellezza in città
Oggi
è stata una giornata speciale per i “bambini grandi”, ovvero per
i cuccioli della primaria. Da oggi infatti abbiamo iniziato una nuova
avventura: le giornate in centro. Ci piace l'idea che i bambini, dopo
mille rotoloni nei campi e avventure in punta di ramo, vivano anche
delle esperienze cittadine. Questa voglia di vivere la città ci
aveva spinto a portare già i piccolissimi di lilliput e i piccoli di
serendipità nel centro, a scoprire il mercato, la biblioteca, il
parco, il monastero delle suore di clausura...e coi grandi? che fare?
Pensare a dei percorsi dentro la città ha aperto in me una
riflessione sul mio modo di vivere la città e su quali altri sguardi
mi piacerebbe avere su di essa. Così oggi ai bambini ho proposto di
fare una sorta di mappa della bellezza di Osimo, senza
affidarci ai suggerimenti per turisti in calce alla cartina, ma
chiedendo agli abitanti stessi quali fossero secondo loro i luoghi
più belli di Osimo. E così abbiamo iniziato: sette nanetti con uno
zaino in spalla e un gran sorriso, cartina in una mano taccuino
nell'altra, accompagnati da una specie di biancaneve punk si sono
lanciati nel magico mondo del giornalismo. Con un po' di timidezza
iniziale persa poco a poco lungo la strada abbiamo fermato cinque
persone per fare le nostre interviste. Abbiamo sempre trovato persone
molto gentili, disposte a darci il loro punto di vista, a mostrarci i
luoghi sulla cartina, a fare foto con noi e scherzare un po'.
Così
poco a poco, intervista dopo intervista abbiamo costruito il nostro
itinerario della bellezza e abbiamo fatta un po' più nostra questa
città. Anche chi ci abita da sempre ha scoperto posti nuovi e ha
sentito un po' d'orgoglio nel mostrare la bellezza del posto in cui
vive. Ovviamente c'è stato tempo anche per tuffare le mani nella
terra e dedicarci a quella che è una passione molto in voga a
Serendipità: la caccia ai vermi!
-
al quinto posto Piazza Boccolino
-
al quarto posto il Teatro La Fenice
-
al terzo posto il Duomo: “perché è un posto perfetto per fare i
matrimoni!”
-
al secondo posto Piazza Nuova:“perché c'è la ragnatela gigante e la giraffa, perché
ci sono i pesci, perché ci sono i giochi, perché ci sono i vermi,
perché ci sono le cose antiche” (eccoli intenti a cercare di
capire le iscrizioni in questa “cosa antica”)
-
al primo posto...il cortile dell'episcopio! Ingenuamente pensavo che
niente potesse battere Piazza Nuova, il parco giochi cittadino, e
invece questo piccolo giardino segreto racchiuso tra i palazzi del
centro ha schiuso la sua bellezza inaspettata e ci ha fatto vivere un
piccolo momento magico e sereno.
Ecco
i motivi della vittoria:
“E'
bello perché c'è un bel panorama”
“Ci
sono piante meravigliose”
“E'
bello farci un pic-nic”
“E'
bello viverci”
“E'
bello farci i giri in bicicletta”
“E'
bello perché ha il soffitto dipinto”
“Per
fortuna che Paolo ci ha detto un posto così bello...ora sta
diventando anche il mio posto preferito!” “Anche il mio!” “
...anche il mio!” “...anche il mio...”
Alla
fine ai bambini è arrivato anche una sorta di premio, ma un premio
un po' difficoltoso dato che per poterlo avere dovevano trovare un
accordo, accordo possibile solo con la negoziazione dei propri
desideri, delle proprie aspettative, del proprio modo di rapportarsi
con gli oggetti. E' stato difficile, ma ci sono riusciti, anzi ci
siamo riusciti perché anche io ho dovuto mettere da parte le mie
aspettative e conciliare quella che per me era la visione di una cosa
utile e bella con la loro.
E' stata una bellissima giornata, un ottimo inizio.
Un
grazie a Paolo, Denise, Paolo, Mario e Lorenza che ci hanno dedicato
tempo e ci hanno fatto vedere Osimo coi loro occhi.
veronica
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