giovedì 11 dicembre 2014

Siediti a bere con me!


Che cos'è un momento di pausa?
Quale gioia inaspettata vi può regalare?!
Avete mai pensato che i bambini ci osservano molto più di quanto pensiamo, e desiderano davvero profondamente che ogni attimo vissuto con noi adulti, loro punti di riferimento, sia una condivisione intensa e rilassante?!       
A me è arrivato questo dono al Lilliput, una mattina unica come le altre, perché ognuna tassellata di momenti vari, “alti-bassi” come usiamo dire, o meglio semplicemente diversi, più  o meno armoniosi, complessi, rumorosi, dinamici, quieti, agitati, caotici, sereni, entusiasti, gioiosi, nostalgici ecc … E poi bisogni, relazioni ed esperienze sempre nuove, se tutti i nostri sensi sono ben attenti a cogliere le “ vocine” e i gesti di quelle creaturine, intente ad espandere il loro mondo interiore:  la conquista, attimo dopo attimo, di un centimetro in più della realtà “materiale” esteriore, dal loro corpo fino all'ambiente in cui si trovano.
Quasi mezzodì, un pensiero richiama la mia attenzione, furtivo si intrufola e prende il sopravvento tra qualche lamento o manina che mi tira a sé richiedendo attenzione o aiuto; assecondo quelli urgenti e  dico: “Un attimo bambini, mi son ricordata che dovevo prendere una medicina! “. Così, velocemente, mi dirigo in cucina e, nella fretta di fare il prima possibile, verso delle gocce del mio antibiotico naturale in un bicchiere d’acqua e ne bevo. Sì, faccio frettolosamente, perché vorrei tornare al fulcro dell’ambiente con i bambini il prima possibile, pur consapevole  che non ne sono fuori.. però sento come un pochino di disagio, come se ad ascoltare una mia esigenza sottraessi del tempo ed attenzione alle loro, nonostante di impellenti ovviamente non ve ne erano in quel momento. Quando, ad un tratto, una vocina dietro di me, quella di C. (una bambina di circa due anni) mi chiede curiosa: “ Che fai?”. Le rispondo, e lei, con la più accogliente e disarmante dolcezza, mi invita: “Mari, seduta… qui… bevi!”. Con la sua simpatica incompleta sintassi, mentre lei si sedeva, mi faceva gesto di prendere posto accanto a lei su quella che per noi è come una panchina speciale, niente di meno che un gradino un poco alto che, dalla stanza principale, tramite corridoio, conduce al bagno. Uno di quegli ostacoli dell’ambiente al Lilliput che, non di rado, fanno preoccupare alcuni genitori.
In realtà tali ostacoli sono presenti ovunque e quotidianamente fuori dalle nostre,  per certi versi,  “snaturate” case e, in barba alle nostre paure e ansie di protezione, aiutano, invece, i bambini nella conquista delle abilità motorie e dell’autonomia, istinto primordiale di crescita ed evoluzione. (Piuttosto che evitare o nascondere un ostacolo che prima o poi incontreranno, preferiamo armarci di amorevole pazienza e dedizione, per dotarli di tutti gli strumenti necessari ad affrontare la realtà.)
Quella seduta non convenzionale appare ai miei occhi (e non solo ai miei) come un posto d’onore, un ostacolo “amico” che forse, rispetto a seggioline, tappeti o pavimenti, offre ancor più intimità e, nello stesso tempo, visione d’insieme della sala centrale, divisa negli angoli montessoriani.
 C., forse attratta anche lei da quella postazione magica, mi ha esortata a dare la giusta importanza al mio gesto e al momento che mi stavo concedendo, trasformando il mio appuntamento con l’antibiotico in un momento speciale, come  se stessi assaporando una fumante tisana e così condividere insieme a lei e agli altri il benessere che ne scaturiva. Il  suo invito ad ascoltare e valorizzare quel momento è stato come uno “schiaffo”– che dico, una carezza! – al mio disagio. “Goditi questo momento, siediti comoda, qua con me!” sembrava insegnarmi la mia amica.

Grazie C.! E grazie anche al piccolo G. che, affascinato nel vederci così serene, sedute sulla panchina d’onore, ha interrotto un suo momento di nervosismo e si è avvicinato, aggiungendosi alle due allegre comari di Lilliput.

domenica 30 novembre 2014

UNA MATTINATA A LILLIPUT


 Dopo un periodo di inserimenti che mettono alla prova emotivamente tanto mamme e figli quanto educatrici, stamattina dai bambini ci è stata fatta una piacevole sorpresa. Premetto che tra la schiera dei "Lillipuzziani" quest'anno ci sono bambini davvero piccoli, che però sin dal primo momento in cui sono arrivati hanno mostrato tanta intraprendenza e carattere da vendere. Dopo aver fatto la merenda e aver cambiato qualche pannolino "puzzolente" mi sono accorta che nella nostra piccola ma accogliente casetta regnava il silenzio, non volava una mosca,

 tutti i bambini erano impegnati in un'attività, c'era chi faceva il travaso con i ceci, chi quello con la pasta, una bambina si cimentava con le chiusure, un altro provava ad aprire le mollette, erano concentratissimi. Era davvero straordinario e bellissimo osservarli senza interferire nel loro agire, tentavano, non riuscivano, riprovavano, stavano affinando le loro abilità, io ero in disparte, semplice spettatrice e felice di esserlo perché in fondo è proprio questo ciò a cui si desidera arrivare...i riflettori sono tutti per LORO.

sabato 29 novembre 2014

LABORATORIO CREATIVO D'AUTUNNO..



Aspettando l'Inverno e il Natale, giochiamo ancora con i colori e i doni dell'autunno..
Venerdì 5 Dicembre, alle ore 17:00, siete tutti invitati al Lilliput per costruire insieme maschere e copricapo a prova di nascondino.. i doni del bosco saranno i nostri materiali.
Il laboratorio è rivolto ai bambini e alle bambine dai 3 anni in su. E' gradita la presenza del genitore per condividere insieme l'esperienza. Sarà offerta una tisana calda.
Il laboratorio ha un numero massimo di 15 bambini.
Il contributo per ciascun bambino è di 7 euro.
E' necessaria la prenotazione entro giovedì 4 Dicembre.
L'incontrò si terrà con un numero minimo di 7 partecipanti. 
Potete contattarci scrivendo una mail a lilliput2009@hotmail.it oppure telefonando al n°347-7529732.

martedì 4 novembre 2014

CICCI COCCO'...fuori dall'oblò!

DAL 19 NOVEMBRE 

"Ciccì coccò...fuori dall'oblò", è uno spazio dedicato alle mamme e ai papà con bambini da 0 a 3 anni alla ricerca di un posto dove trascorrere i pomeriggi invernali, scaldati da una tisana e dalla compagnia di altri genitori. 
Affiancati da delle educatrici avranno la possibilità di confrontarsi sul delicato e meraviglioso ruolo genitoriale.
Gli incontri si terranno presso la struttura dell'associazione Lilliput, dentro i giardini di Piazzanuova, il mercoledì e il giovedì dalle 16:00 alle 18:30.
Il mercoledì è il giorno dedicato alle mamme e ai papà con bambini da 1 a 3 anni, il giovedì ai bambini da 0 a 1 anno.
Per poter partecipare è necessario confermare la propria presenza telefonando al 3404717340 o mandando una mail a lilliput2009@hotmail.it.
Per tutto il mese di novembre è possibile fare una prova gratuita.
Per informazioni riguardo il contributo economico richiesto successivamente vi preghiamo di inviare una mail all'indirizzo sopra indicato.

domenica 12 ottobre 2014

origini

Non ne parlo mai, ma dovrei.
Anzi, avrei dovuto farlo prima.
Serendipità non nasce dal nulla, no.
Serendipità è il coronamento di un sogno, un completamento di quello che è iniziato molto tempo prima.
Quasi sei anni fa per l'esattezza.
Tutto iniziò così:
Avevo 21 anni, giovane mamma di un bambino di 1 anno e qualcosa in più ( a quei tempi si contavano anche i mesi, i giorni e i secondi che ci separavano da quando ci annusammo per la prima volta).
Ero al primo anno di università.
La mia era una vita universitaria fatta di tette al vento durante gli esami, di una carrozzina sempre attaccata al fianco, e di un figlio che fino ad un anno ha frequentato regolarmente tutte le lezioni.
Logico che questa vita non sarebbe potuta continuare a lungo.
Così ho iniziato a pensare che mi avrebbe fatto molto comodo poter usufruire di un servizio flessibile dove poter lasciare il bambino durante i giorni e gli orari di lezione, magari per due-tre volte alla settimana con orario variabile.
Un posto bello, sicuro, con delle educatrici competenti e accoglienti.
Un luogo familiare, con del verde attorno magari.
Bhè, avrebbe fatto proprio al mio caso.
Purtroppo non esisteva.
E così quel qualcosa che cercavo e non c'era è diventato il mio progetto.
Nel febbraio 2009 è nato Lilliput.
Sono stati anni estremamente felici, ma anche faticosi.
Avviare un'attività a quell'età, con il piccolo che richiede attenzioni e l'università che impone scadenze non è stata una passeggiata.
Per fortuna ho avuto accanto uno splendido compagno e una bella famiglia alle spalle che hanno creduto in me quando gli altri scommettevano sul giorno della mia chiusura, aiutandomi a superare le difficoltà e a credere in quello che sembrava un lancio senza paracadute.

Lilliput ancora è lì, portato avanti da 3 ragazze che si sono messe in discussione, hanno creduto in quello che proponevo e praticavo giorno dopo giorno, contro tutto e tutti.
Lilliput è un piccolo scrigno dentro un parco pubblico.
Una casa dei sogni, la casa di marzapane di Hansel e Gretel, ma senza strega.
A lilliput c'è un pezzo del mio cuore, e ogni volta che ci metto piede per seguire le ragazze che ci lavorano affondo i pensieri nei ricordi di quelle piccole meravigliose creature che mi hanno aiutata a crescere, a lavorare, a scoprire, a non smettere mai di sognare e credere che non esista sogno impossibile.
Mettere piede lì dentro è una carezza alla ragazza che ero, che ha sacrificato giorni, notti, feste per non smettere mai di credere che al primo posto vengono i sentimenti, soprattutto nel lavoro.
E' una lacrima che scivola fino alla pancia, che ha contenuto quel piccolo uomo, senza il quale non sarei mai stata ciò che sono.
E io che volevo fare la trapezista.

Ora volo lo stesso, ma il trapezio non mi serve.




sabato 11 ottobre 2014

Atelier mostruoso

Venerdì 31 ottobre alle ore 17:00 siete tutti invitati a Lilliput per un laboratorio mostruoso per sconfiggere le paure!
Tra una tisana per i genitori e una merenda per i piccoli, cucineremo insieme dei biscotti mostruosi e costruiremo degli amuleti per tenere a bada i cattivi pensieri e i mostri sotto il letto.
Il laboratorio è rivolto ai bambini e alle bambine dai 3 anni in su, è gradita la presenza dei genitori per condividere insieme l'attività.
Il laboratorio ha un numero massimo di 15 bambini ed in caso di richieste in esubero verrà attivato un secondo "round" per il giorno successivo allo stesso orario.
Il contributo per ciascun bambino è di 7 euro.
Per informazioni e prenotazioni potete contattarci scrivendo una mail a lilliput2009@hotmail.it


martedì 7 ottobre 2014

25-26 ottobre workshop teorico-esperenziale alla scoperta di una realtà di educazione libertaria.

Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico? 
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 25-26 ottobre a Serendipità.

Questi saranno i temi trattati:
educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.

Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it

mercoledì 24 settembre 2014

mosti e altre storie

Serendipità: lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva o si pensava di trovare. Attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste; capacità di cogliere e interpretare correttamente un fatto rilevante che si presenti in modo inatteso e casuale.

Serendipità si conferma il nome perfetto per la nostra scuola, e per il nostro approccio educativo.
Ci sono i montessoriani, gli steineriani e noi saremo le serendipiane.

Un piccolo esempio accaduto questi giorni a conferma di quanto appena scritto.

L'altro ieri, ce ne stavamo belli belli nel campo a fare un passeggiata post merenda, quando ad un certo punto vediamo nel nostro terreno due cani.
La prima cosa che ho pensato è stata :" ecco che il presagio dei genitori si è avverato! noi nel campo e un branco di cani feroci e sconosciuti che ci attacca!"( forse non ho ancora affrontato il capitolo scenari drammatici dei genitori, ma credo che il titolo dica già molto...).
Per fortuna il realismo dei bambini mi è venuto incontro, salvandomi dai pensieri più strampalati di difesa contro i canidi di fronte a noi. Erano i cani dei vicini.
I nostri vicini ultra ottuagenari, Mario e Domenica, ricordate? Quelli che ci rimpinzano di biscotti quando li andiamo a trovare e che hanno la fattoria .
Insomma, i bambini corrono incontro ai cani, Camillo e Camilla, abbracciandoli e accarezzandoli.
Ora, il fatto è che non era mai successa una cosa simile, Camillo e Camilla non si erano mai allontanati prima d'allora.
Giustamente preoccupati, decidiamo di andare su dai cari vecchini, a restituire i cani, a controllare il loro stato di salute, a indagare sulla vicenda e... a mangiare qualche biscotto ovviamente ...
Partiamo con i cani, senza guinzaglio, ma che per fortuna ci ascoltano.
Ci sediamo sul ciglio della strada provando a fermare macchine.
Ora ( qui si apre un altro capitolo), io capisco che non è usuale vedere una ragazza vestita in modo strampalato ( di solito a scuola metto vestiti da battaglia, per intenderci quelli di mia nonna, cappelli, di paglia, stivali fluo, vestiti di vari colori il tutto corredato da almeno un paio di macchie di fango), con una reflex in una mano, un cestino di vimini nell'altra, sbracciare in mezzo alla strada per fermare le macchine (ricordiamo che la scenetta è corredata da un numero variabile di bambini con un'altra educatrice sul prato vicino la carreggiata). Ma da qui ad urlarmi che sono pazza o ad accelerare, o a sgranare gli occhi e mettere le sicure agli sportelli ne passa....
Tante volte ho provato ad indagare nella mente di tutti quelli che non si sono mai fermati per farci attraversare, pensano forse che verranno attaccati?! o che faremo loro l'elemosina? O che proveremo a vendergli dei cani?? Mah...

Comunque, tornando a noi, riusciamo a fermare una macchina, attraversiamo, con tanto di cani, ci arrampichiamo nel campo di Mario e Domenica e .... Serendipità!!
Mario, Domenica, Angelo e Angela ( rispettivamente figlia dei vecchini e marito), stanno per iniziare la vendemmia.
E allora che facciamo?
Però avevamo danza in programma... Pazienza, c'è da vendemmiare e vendemmieremo!
Se c'è una cosa che questa scuola mi ha insegnato e mi sta insegnando, è la capacità di lasciare tutti i piani e i progetti fatti, per seguire con fiducia quello che la vita ci offre.
Senza ansia, senza rimorsi.
Insegnare ai bambini, e non solo,  a prendere la vita per quello che è, uno scorrere di eventi, spesso imprevisti, ognuno dei quali ci mette di fronte a delle scelte, prendere o lasciare. Una sorta di continuo allenamento ai pesi che diamo alle cose. Inoltre è un invito alla lentezza, all'osservazione di quello che sta accadendo, alla flessibilità utile a stravolgere i piani, senza creare caos per i bambini, ma con la naturalezza necessaria per rendere quel momento improvviso una parentesi di crescita importante.
Un continuo promemoria a non essere arroganti nei confronti della vita, a non tentare di tenere tutto sotto controllo, sotto lo scacco della nostra paura, che ci impedisce di affidarci a ciò che accade.
Badate bene, noi a scuola abbiamo una programmazione molto definita, per niente affidata al caso.
Il confine è sottile, tra l'avere una programmazione ( quindi avere degli obiettivi e ipotizzare vie per raggiungerli) e l'essere pronti a modificarla a seconda degli eventi.
Gli obiettivi rimangono gli stessi, ci vuole grande elasticità a cambiare la via.

Mi sono persa di nuovo...
Eravamo nel campo, a vendemmiare, corro a scuola a chiamare tutti gli altri bambini interessati.
A questo punto, siamo 18, anzi 21 curiosi e volenterosi invasori.
Dopo aver vendemmiato, portiamo su con il trattore l'uva.
Gli acini vengono separati dai raspi, poi spostati su un torchio che fungendo da filtro, lascia passare solo il mosto. Questo viene poi spostato in una botte dove riposando diverrà vino.
Non me ne vogliano gli esperti di vino se ho fatto errori nei vari passaggi, in fondo sono una pazza che ferma macchine in mezzo alla strada...
Oltre agli odori, alle mani impiastricciate dai centinaia di acini che sono stati mangiati dai bambini con avidità e piacere estremo, provate a immaginarvi la scena, arricchendola con altri dettagli sonori.
Quelli dei discorsi tra Mario e Domenica, di origine abruzzese, e la figlia e il marito.
Tra loro battute e schiamazzi, con i bambini discorsi irripetibili per oggettiva impossibilità a tradurre il misterioso idioma da loro inventato per comunicare...

Alla fine riusciamo anche ad estorcere un litro e mezzo di mosto a Domenica e ce ne torniamo a scuola tenendolo alto come un trofeo.

Oggi, la seconda Serendipità.
Un amico ci chiama dicendoci che avrebbe avuto la mattinata libera, e se poteva esserci d'aiuto in qualche modo.
Non ci saremmo certo lasciate sfuggire questa occasione, e così riguardando il video fatto ad Angela, dove spiega la ricetta delle ciambelle di mosto, trascriviamo ingredienti e dosi e mandiamo il nostro amico in missione.
Una volta arrivato a scuola, non c'è bisogno di dirgli nulla.
Infilata la parnanza eccolo già in mezzo ai bambini, a impastare, mescolare quello che all'inizio sembra un blob informe che progetta l'invasione e che poi, piano piano, acquista un aspetto civile e domabile.

La giornata alla fine si chiuderà con la scuola che profuma di mosto, con una ciambella gigante ( il mostro di mosto) 3 mega pani che domani diventeranno biscotti e bambini e adulti che non escono da scuola senza aver prima preso una fetta del mostro.


E noi, dovevamo fare danza....

L'ultimo pensiero di questa sera, va a tutti coloro che ci hanno aiutato,e che ci aiutano quotidianamente, ognuno con quello che può dare e sa fare.
In particolare questa sera ringrazio una nonna che oggi ci ha donato un'emozionante sorpresa, celata dentro una macchina da scrivere.




emily

domenica 21 settembre 2014

meno una?... no, una in più !

E la prima settimana è andata.
Dopo le continue richieste da parte di tutti i curiosi riguardo l'inizio di questa nuova avventura eccovi un breve resoconto di questi primi 5 giorni di Serendipità.
Serendipità è una comunità di persone che si ritrovano attorno a degli ideali, creando una cornice di intenti e valori all'interno della quale progettare in maniera condivisa le attività per i bambini che ne fanno parte.
Questa prima settimana è stata davvero idilliaca.
23 bambini, 4 adulti, 1 volontaria e un tempo davvero clemente.
Questi i numeri.
Poi ci sono le emozioni, quelle da nodi in pancia della scorsa settimana, che si sono sciolte immediatamente lunedì mattina di fronte alla serenità dei bimbi e dei loro genitori.
Le lunghe giornate sono trascorse con la rapidità tipica di quando si fa qualcosa di molto piacevole e appagante, con un senso di familiarità come tra chi si conosce da anni.
Il primo giorno durante la grande tavolata per il pranzo in giardino, mi è sembrato che non avessimo aperto da poche ore, ma da mesi.
Come se quello fosse il nostro posto da sempre.
Felici, attorno ad un tavolo degno di una rimpatriata di famiglia, con le farfalle sopra le nostre teste, i campi aperti attorno a noi in un abbraccio caldo e accogliente e un clima di totale benessere.
I nuovi bambini sono stati accolti dai "veterani" con la semplicità di cui solo i bambini sono capaci, amici da subito, senza distinzioni di età e sesso.
Nessun gruppetto, nessuna esclusione, ma fluidità nei loro rapporti, a seconda del gioco in corso.

E la programmazione? E le lezioni?? E le unità didattiche??? Ma...i progetti?!?!
Da noi la programmazione segue lo scorrere degli eventi, delle stagioni, delle individualità che mutano.
Certo, abbiamo un canovaccio che seguiamo, teorie di riferimento alle quale ci ispiriamo, ma tutto ciò che avviene accade perchè in quel momento ha un senso per i bambini, perchè nasce da un campo di girasoli secchi che cattura il nostro interesse, da una maglietta dei pirati che dà il via a un laboratorio di costruzione di vascelli di legno e vele cucite a mano dai mille colori.
Così nascono avventure, dense di significati ed emozioni.

Per i bambini delle elementari, ogni giorno è prevista un'ora e mezza di lezione, più un tutoraggio individuale.
Loro possono scegliere se partecipare o meno, e il rifiuto è accettato, permesso, tutelato.
Poi però se ne parla, si cerca di capire, di superare l'ostacolo e trovare il modo di garantire loro la costruzione della famosa cassetta degli attrezzi, necessaria alla vita.
Leggere, scrivere, contare, fanno parte della quotidianità.
Abbiamo osservato che accettare il loro rifiuto con tranquillità, permettendo di continuare a svolgere ciò che in quel momento interessa, non è una perdita, ma un guadagno.
Non associano alla lezione un significato pesante, di obbligo, di dovere, ma un piacere di cui godere quando vorranno.
E così accade che dopo essersi rifiutati di partecipare, li rivedi sbucare da dietro l'angolo, osservare dapprima per poi reinserirsi.
Accade così che alle 15:00 ti chiedono ancora di fare quelli che loro chiamano compiti, o che all'arrivo della mamma non vogliono andare perchè vogliono terminare delle attività di matematica.
Oppure che ti ritrovi bambini di 3 anni a lezione, con il quaderno e l'astuccio in mano, oggetti del desiderio per i quali hanno tanto pregato la mamma e il papà.
Con il nostro progetto cerchiamo di far innamorare i bambini alla scuola, al sapere, al desiderio di conoscere, come ricchezza per la loro vita e non come obbligo.
Il piacere deve essere del tutto personale e la motivazione intrinseca all'individuo, non estrinseca come nel caso del voto o del compito in classe.
Poi c'è chi dice : "devono abituarsi subito alla fatica della vita", ed io rispondo " ma tu manderesti un bambino di 6 anni a fare il militare perchè poi lo aspetta la guerra?!", e poi chi l'ha detto che la vita è una guerra, che occorre abituarsi al peggio?!?
La vita è ciò che noi costruiamo, immaginiamo.
Abituiamo i bambini all'ascolto, al rispetto e sarà questo che loro cercheranno e riprodurranno in seguito.
Utopia? Forse.
Eppure con la nostra esperienza parliamo di bambini sereni, curiosi, volenterosi, vitali e sorridenti.
Bambini che la mattina alle sei corrono a svegliare i loro genitori facendosi trovare già pronti con lo zainetto in spalla.

Certo per realizzare tutto questo, di lavoro a monte ce n'è tanto.
Ci sono rinunce, compromessi, accettazioni, sveglie alle cinque e mezza, e documentazioni di tutto quello che accade minuziose che richiedono tempo e spazio.
Ma facendo il bilancio di questa prima settimana, posso dire che non rivorrei nessuna delle cose che avevo prima.
Più tempo per me, più soldi, meno responsabilità.
Perchè vederli sbocciare è un grandissimo privilegio, che solo il tempo regala, accanto a degli adulti in gamba che credono ciecamente nel potenziale umano e sociale che la collaborazione crea.
Far parte di una comunità vera, è uno dei regali più grandi che la vita mi ha dato.
Credere in quello che faccio è un altro.
Lavorare 11 ore al giorno e tornare a casa totalmente rilassata e felice un altro ancora.

Nello specifico questa settimana è trascorsa così:
- siamo andati a trovare la strega nella sua casa, immersa tra i girasoli, con un compagno di viaggio che ci ha incantato con i suoi racconti, seduti e sdraiati sulla calda terra;
- siamo rimasti affascinati dal grande fuoco nel campo fatto dai papà, abbiamo poi osservato la cenere e lavato i panni come facevano i nostri nonni;
- abbiamo cucinato insieme;
- abbiamo studiato da vicino lombrichi, formiche, farfalle;
- abbiamo fatto lezione sull'erba;
- abbiamo creato, inventato, cucito e sfogliato libri d'arte nell'atelier;
- è stato indetto un concorso di pittura: "Ogni bambino potrà dipingere un ritratto del proprio animale. L'animale deve cercare di dipingere insieme al padrone, come due signori che lavorano spalla a spalla", con tanto di volantino, buste personalizzate e fidi postini a recapitarle;
- abbiamo studiato le lettere con i corpi, tra mille risate e la voglia di imparare ( che lettera è quella nella foto?!);
- abbiamo cantato, ballato, abbiamo riso fino alle lacrime.





Approfitto del post per dire che la nostra non è una realtà in opposizione alla scuola pubblica, è solo un tentativo di percorrere un'altra via, e come questa potrebbero essercene centinaia altre.
Ci piacerebbe leggere racconti di altre scuole, di altre realtà.
Ci piacerebbe anche poter avere confronti con più insegnanti possibili, perchè è un nostro profondo desiderio, quello del confronto e della cooperazione.
Chiudo lanciando un messaggio a tutte le insegnanti in ascolto, se siete interessate ad incontrarci, a creare un momento di scambio reciproco, scriveteci a lilliput2009@hotmail.it, noi provvederemo ad organizzare un incontro ad hoc.
Con affetto
emily



domenica 14 settembre 2014

mal di pancia da primo giorno di scuola (ebbene sì!)


E così questa giornata è finita.
Questa domenica fatta di mille ore, di lavoro che non sembra terminare mai, di liste di cose da fare che si allungano invece di accorciarsi, di mani, di mani che lavorano, che aiutano, di bocche che sorridono, che non accennano mai all'ipotesi del fallimento, del noncelafaremomai, mani che rimboccano maniche, pensieri che si coordinano, e soprattutto pance, o almeno una pancia, la mia, con quella sensazione di vuoto, a tratti, e di pieno, di peso, che cos'è, una pietra che fa affondare? una bomba che sta per esplodere? Cos'è questa sensazione che mi accompagna oggi? sarà il mio compagno che è andato a fare un “giretto alla fiera del colombaccio” ed è tornato con un cane, sarà mio figlio che da una settimana va all'asilo e mi ha fatto scoprire il lato difficile della maternità, quello dell'aprire le braccia e lasciare che si perda nella bellezza del mondo, sarà l'aria di condivisione e buona fatica che si respira in questo cantiere, o forse è il pensiero di cosa accadrà domani, in questa piccola scuola raccolta tra i campi, le mille domande che mi hanno accompagnato in questa estate di studio, di ricerca, la voglia di far provar ai bambini l'amore per un libro, per la parola, la parola potente, la parola che libera, la lettura che nutre, la scrittura che svela, riuscirò a trasmettere loro tutto questo? eppure sento che ciascuno di loro, ognuno di questi cuccioli preziosi che domani inizierà il suo percorso a serendipità, troverà la sua strada: che ciò avvenga dentro le pagine di un libro o arrampicato su un albero col naso all'insù poco importa. Eppure questa sensazione non mi abbandona, sono emozionata, trepidante, un nodo si stringe lì in vita dove paura ed entusiasmo si confondono. Guardo la scuola, sembra impossibile ma ce l'abbiamo fatta, tutti insieme, mai come in queste settimane la nostra piccola comunità ha pulsato, ha dimostrato di credere in se stessa, in questo piccologrande progetto di vita. Guardo la mia insostituibile compagna di viaggio e so esattamente cosa prova, in un'occhiata c'è tutta la felicità dell'anno passato, l'attesa di domani, dell'avventura che inizia, col suo odore di erba appena tagliata, il suo gusto di mattina appena sorta e pronta per essere attraversata, magari con ai piedi un paio di stivaletti e con a fianco nostri cuccioli, compagni in questo cammino. Quel peso che sento nella pancia, allora, forse, è quello di un seme che sta per germogliare, seme che esplode con tutta la sua potenza, con la sua vita, imperiosa, che cerca soltanto di esistere.
Mi sento tanto grata a tutti coloro che hanno buttato qualche giornata o anche solo qualche ora di questo ultimo goccio d'estate nella rimessa a nuovo di serendipità, perché hanno creduto con noi che fosse importante per i nostri piccoli semi, i nostri figli, trovare un terreno bello, curato, ricco d'amore in cui affondare le radici
prima di lanciare i propri rami lontano
alla ricerca del cielo

grazie

veronica

domenica 7 settembre 2014

per fare un sogno ... ci vuole un gruppo di visionari col trapano....

Ci voleva un messaggio di mia madre per rompere il mutismo di questo blog: " e non vedo l'ora di leggere una tua cronaca dei lavori a Serendipità sul blog".
Quali lavori ?!?
Eh eh miei cari, quest'anno la nostra avventura ripartirà con delle grandi novità.
Escludendo una donazione stratosferica da un ricco mecenate, una scuola volante e un dinosauro nel cortile, sono costretta a farvi abbandonare le vostre visioni ( o le mie...) per svelarvi la realtà dei fatti.
Abbiamo deciso di osare, contro tutti e contro il tempo, e la nostra scuola da un piano che era, è miracolosamente lievitata, andando ad aggiungere ulteriori due piani per i bambini.
Così dalla prossima settimana i bambini troveranno una scuola completamente rinnovata, e mentre Renzi sventaglia innovazioni nel sistema scolastico pubblico, i bambini che da lunedì cominceranno troveranno una scuola a tre piani, con atelier, falegnameria, palestra, spazio completamente rinnovato, grandi porte finestra che a guardar fuori sembra di stare sopra gli alberi.
Penso a L. uscito dalla scuola tradizionale, al quale le maestre proibivano di guardar fuori perchè le foglie degli alberi che lo attraevano magicamente rischiavano di fargli perdere tempo.
Penso a G, appassionata di autoproduzione di abiti, che troverà macchina da cucire, lane, stoffe, nastrini pronti all'uso.
Penso a B. C. D. E......e a tutti gli altri, che avranno un camino in "classe" a scaldare l'ambiente, una palestra dove faranno circo, movimento creativo e musica e danze popolari.
Penso a N. e alla sua attività di ristorazione nel boschetto, che rinnovato come ora, potrà ospitare molti più clienti.
Penso ad A. e a M., alla loro passione dell'orto, ora tutta da coltivare grazie a Stefano, a Lorenzo, a Federica e a tutti coloro che hanno lavorato la dura argilla del nostro ettaro e mezzo di terra.
Ma soprattutto penso a tutti i genitori, che hanno sacrificato gli ultimi giorni di vacanza per ripulire la scuola, spazzando, spolverando, spicconando le buche nella strada, potando gli alberi, preparando la legna, montando file e file di parquet, pitturando e portando le birre !
Penso ad un nonno, che ha trascorso l'ultimo mese a ripulire il giardino invaso dalle ginestre e dalle piante selvatiche.
Ma non vi ho detto la seconda novità.
Dalla prossima settimana Serendipità ospiterà le elementari.
E così tra meno di 10 giorni, 7 piccole creature daranno vita a quella stanza tutta dedicata a loro, tra microscopi, materiali montessoriani, giochi didattici autocostruiti e libri regalati da editori e grossisti della zona.
Due grandi sogni si sono realizzati quest'anno, per i quali ringraziamo tutti prima di partire.
E io maestra dei piccoli e di matematica non nego di non stare nella pelle e come da bambina sogno in anticipo il primo giorno di scuola.
Sarò all'altezza? finiremo in tempo i lavori? riuscirò a gestire quest'anno senza il mio compagno che, per motivi lavorativi, è ormai un cittadino tedesco?
Intanto mi cullo tra i progetti creati, tra le pagine e pagine di appunti presi durante un'estate passata a studiare con passione ed entusiasmo.
Partendo dalla storia della matematica e dalle sue origini ( perchè, a mio avviso, non si può provare a trasmettere qualcosa che non si conosce e padroneggia....), ai problemi relativi alla didattica ( come apprendono i bambini?!), allo studio dei programmi ministeriali fino alla declinazione degli stessi in attività autentiche e motivanti per i bambini.
Mi scattano mille pensieri attorno alla scuola pubblica.
Provo a mettermi nei panni di qualche insegnante che riceve pochi giorni prima dell'inizio della scuola un incarico per una materia che non ha mai insegnato.
Immagino la sua difficoltà, la sua paura, la sua corsa contro il tempo per prepararsi.
Ma qui si aprirebbe un capitolo immenso e spinoso, che rimanderei ad un secondo atto di questo lungo post...
Vorrei solo dire che credo che tutti facciano del loro meglio, ma purtroppo non sempre si è nelle condizioni adeguate per farlo come si vorrebbe.

Vi lascio con qualche foto, a testimonianza e ricordo di questi giorni, aspettando quelle a lavori conclusi per presentarvi la Serendipità rinnovata.
Approfitto anche per fare un appello.
Siamo alla ricerca di alcune cose, magari tra la lista che segue ne avete qualcuna che non vi serve o desiderate donare ai bambini, in particolare cerchiamo:
- enciclopedie varie;
- una macchina da scrivere;
- librerie e mobili vari, anche obsoleti che possano essere modificati.
- materassi piccoli, quelli dei lettini per intenderci.
Se avete qualcosa potete mettervi in contatto con noi scrivendoci a lilliput2009@hotmail.it













lunedì 16 giugno 2014

28-29 giugno workshop teorico-esperenziale alla scoperta di una realtà di educazione libertaria.

Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico? 
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 28-29 giugno a Serendipità.

Questi saranno i temi trattati:
educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.

Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete chiamare il 3406616825 o mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it

domenica 4 maggio 2014

CENTRO ESTIVO IN CAMPAGNA

Cari genitori,
ci siamo!
Anche quest'anno siamo qui a proporvi il centro estivo in campagna per i vostri figli.
Quest'anno il luogo che ci ospiterà sarà il centro di educazione ambientale "la Confluenza", in via Capanne 11 ad Osimo, per capirci al fiume.
Il centr
o estivo è impostato seguendo i principi della pedagogia attiva ( Montessori, Freinet, Malaguzzi), delle esperienze delle scuole democratiche e sulla pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni.
Dentro una splendida cornice naturale i bambini avranno la possibilità di sperimentare i loro limiti e le loro possibilità, alla scoperta di se stessi e della loro individualità.
Affiancati dagli anziani scopriranno antichi saperi, sapori e tradizioni di una volta.
Il centro estivo è rivolto a bambini da 3 a 11 anni.
Per iscrizioni o informazioni ci trovate dal 5 al 31 maggio presso i locali dell'Associazione Lilliput ( giardini di Piazzanuova, Osimo) nei seguenti giorni:

- lunedì dalle 18:00 alle 19:30
- mercoledì dalle 18:00 alle 19:30
- giovedì dalle 14:30 alle 16:30.

Per chi si iscrive entro il 10 maggio è previsto uno sconto del 5%.
Per avere maggiori info e ricevere il regolamento è sufficiente inviare una mail a lilliput2009@hotmail.it, oppure chiamare il 3406616825

venerdì 2 maggio 2014

SCIENZIATI IN ERBA

Minicorso in 3 atti per bambini che adorano sperimentare.
3 giovedì di maggio , 15-22-29, dedicati ai bambini dai 6 anni in su per curiosare nel mondo della chimica e della fisica giocando.
L'orario degli incontri è dalle 16:30 alle 18:30, merenda. prato e alberi compresi.
Il costo per ciascun incontri è di 10 euro, per tutti di 24.
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 13 maggio per permetterci di organizzare al meglio i materiali.
Il corso si terrà presso la scuola libertaria Serendipità.
Tutte le attività sono di autofinanziamento e sono un modo per sostenere il progetto.

Per info:
3406616825
lilliput2009@hotmail.it
lilliput-osimo.blogspot.com

Come raggiungerci:
Superate San Paterniano, girate a sinistra per Villa San Paterniano, dopo 500 mt sulla vostra sinistra troverete un cartello con scritto b&b hammam (andate piano perché non si vede molto bene), girate lì, la nostra è la prima casa sulla destra

lunedì 21 aprile 2014

Avete mai visto una persona libera ballare?


Dopo l'esperienza dei semini, qualche tempo fa alcune bambine e bambini di Serendipità hanno espresso il desiderio di dedicare un tempo specifico alla danza. Ogni settimana riserviamo una mattinata all'esplorazione delle possibilità espressive che il movimento corporeo offre: da una parte il nostro percorso si snoda alla scoperta di ciò che già esiste, cioè le varie danze del mondo. E' così che abbiamo scoperto il balletto classico e le sue favolose storie, cimentandoci anche noi, sotto la guida di una piccola serendipitese ballerina, nella leggerezza di punte, piroette e tutù svolazzanti. Poi c'è stata la passione del flamenco, che ci ha rapito coi suoi movimenti sinuosi e pieni, densi di un'energia catartica e dolente. Ancora più affascinante è stato l'incontro con la bharatanatyam, la danza classica indiana, così ricca di significati, di storie, di mistero, come solo le cose che sopravvivono ai secoli sanno essere. Ogni singolo movimento del corpo, nella bharatanatyam, è allo stesso tempo un frammento di narrazione e uno stato dell'animo, un momento di realtà che viene incessantemente creato e ricreato ad ogni danza. Abbiamo costruito le cavigliere tintinnanti e ci siamo dipinti le dita, poi abbiamo studiato le posizioni delle mani (mudra) e del corpo, che abbiamo danzato al tempo di una musica a noi poco familiare, ma insospettabilmente coinvolgente.
L'altra parte del nostro percorso è la ricerca di quanto non esiste ancora, cioè tutto quello che è racchiuso nel nostro corpo, un seme di movimento, di emozione, che sta lì accucciato ad aspettare che una melodia lo risvegli, lo liberi. Avete mai visto una persona libera ballare? Prima di tutto c'è il silenzio, l'immobilità. C'è l'ascolto, l'ascolto vero, assoluto, di quello che è corpo, e anima, e emozione. C'è il contatto con se stessi. Con l'istinto, con il non detto, con l'indicibile. Poi c'è una musica, una musica che sgombra gli ultimi rimasugli di paura, di vergogna, di inibizione, che entra nella pancia e va a risvegliare qualcosa di segreto, di intimo, che ha bisogno di essere sprigionato in una danza che è finalmente Danza, pura emozione, pura espressione, pura liberazione. Catarsi. Queste parole servono solo a chi non è abbastanza libero da ricordare, o almeno da immaginare. Una persona libera, un bambino libero la Danza non la deve pensare, la fa e basta. Ma che ne sappiamo noi? Che ne sanno i bambini, già infarciti di mosse e mossette, di babydance, di modelli, di vergogna, di imbarazzo per le emozioni pure, già addomesticati nel contegno, nella disciplina, della giusta misura per tutto, anche per le emozioni? I bambini però hanno un vantaggio su di noi: recuperano in fretta. E così, settimana dopo settimana, i piccoli serendipitesi hanno lavorato su se stessi, spontaneamente, rispondendo all'esigenza di togliere ogni strato di imbarazzo che li aveva già intrappolati, così piccoli, in un docile armatura di compostezza. Hanno cancellato le mosse codificate, si sono abituati allo sguardo dell'altro senza vergognarsi, perché non c'è niente di male nell'essere se stessi e nel mostrarlo agli altri. All'inizio era un gioco: mi è venuta la ballerite! ti attacco la ballerite! l'irrefrenabile voglia di ballare che ci contagiava, come una malattia. Poi tutto piano piano si è sciolto in modo naturale, fino a qualche giorno fa, quando i bambini hanno voluto danzare liberamente, in coppie a turni, offrendo agli altri lo spettacolo della propria espressione. Ci siamo commosse noi educatrici, piangendo come due fontane, perché quei piccoli danzatori coi loro movimenti dolci e sorprendenti ci hanno permesso di sbirciare per un attimo nel loro mondo interiore, ricco, caleidoscopico, libero. E forse c'hanno ricordato la distanza che c'è tra noi e loro, quanto lavoro dobbiamo ancora fare noi per raggiungere almeno un'ombra della loro ricchezza.
Cosa vuol dire essere liberi? Vuol dire anche essere liberi di esprimere un'emozione, di condividerla, di danzarla tutta, fino all'ultimo passo.

veronica

ps: compiti per casa: mettere una musica che si ama e smontare uno per uno gli impedimenti mentali. Quindi lasciarsi andare: ballare, ballare, ballare. Ovviamente non vale ondeggiare vagamente accennando al ritmo coi piedi...sentitevi liberi...



lunedì 7 aprile 2014

Guerrilla gardening _ dagli orti in balcone alle bombe di semi

Domenica 13 aprile, vi aspettiamo dalle 16:30 a Serendipità per un pomeriggio all'insegna del terrorismo !
Costruiremo bombe di semi per far esplodere di fiori le nostre città e orti da balcone, perchè coltivare zucchine accanto al bucato steso si può e si deve.
Il pomeriggio proseguirà con la raccolta di erbe spontanee del nostro campo e con un aperitivo a km 0.
Potete partecipare solo ad un'attività o trascorrere tutto il pomeriggio con noi.
Vi preghiamo di confermare la vostra presenza per permetterci di organizzare tutto al meglio.
Tutte le attività sono di autofinanziamento e sono un modo per sostenerci e sostenere il progetto.

Per info:
3487855961
lilliput2009@hotmail.it
lilliput-osimo.blogspot.com

Come raggiungerci:
Superate San Paterniano, girate a sinistra per Villa San Paterniano, dopo 500 mt sulla vostra sinistra troverete un cartello con scritto b&b hammam (andate piano perché non si vede molto bene), girate lì, la nostra è la prima casa sulla destra

lunedì 31 marzo 2014

sogno e realtà

Ricordate il post in cui parlavamo della casa progettata dai bambini?
Ricordate che vi avevamo promesso il racconto del proseguo del sogno?
Bhè, ci siamo.
E' con estremo onore che vi racconto i 4 giorni di fatica e sorrisi che hanno portato a 3 dimensioni un semplice sogno da bambini.

Tutto ha inizio venerdì pomeriggio con l'arrivo di un camper nel piazzale della nostra scuola e di una splendida famiglia che ha pranzato con noi.
Il pomeriggio del venerdì prosegue tra studio della zona, dei materiali a disposizione e con lo schizzo della casetta. Partendo dal disegno dei bambini con le modifiche di un architetto illuminato.


I giorni seguenti sono un susseguirsi di macchine che arrivano, di famiglie che scaricano leccornie dai portabagagli e bambini che pur non essendosi mai visti improvvisano giochi fantastici.
I giorno seguenti sono farciti di sole, sudore, segatura, e banchetti luculliani.
I giorni seguenti sono una casetta che prende forma, sotto lo stupore di tutti.
I giorni seguenti sono nonni che sorridono ai nipoti mentre tagliano assi di legno della giusta misura.




I giorni seguenti sono notti cariche di stelle alla ricerca del carro e della stella polare.
I giorni seguenti sono giorni che sembrano lunghissimi, che non ricordi più quando hanno avuto inizio.
I giorni seguenti sono bambini che decorano la loro casetta.

Sono giorni in cui si controlla che tutto ciò che i bambini avevano sognato ci sia:
il secondo piano;
il garage;
lo spioncino;
il giardino sul tetto;
l'onda;
le mille finestre;
la scala;
il camino.

ok, lo ammetto, un pò vi invidio meravigliose creature per avere la giusta dimensione per godere del vostro sogno.
Ma in fondo anche il nostro è stato realizzato.
Quasi cinquanta adulti che hanno lavorato instancabilmente con il sorriso sulle labbra, insieme, giorno e notte.
Come una comunità, una vera comunità.
Che si abbraccia, si stringe, si fa forza insieme, fa cerchio intorno a voi.
Rinnovando ora più che mai la scelta di aver scelto di far parte di un gruppo di adulti che sogna con voi.
Perchè forse il vero posto per i sogni non è nei cassetti, ma in un prato, sotto l'ombra di un albero.


Gratitudine infinita per Valentina e Alessandro e per tutte le famiglie che hanno trascorso con noi questi giorni

Marzo: la terra, le mani


Si sente che è arrivato Marzo, con le sue giornate più lunghe, il sole caldo che quasi scotta, i primi cinguettii, qualche fiore qua e là a ridare colore, a ricordarci che la primavera, alla fine, arriva sempre. Si percepisce l'esplosione che sta per arrivare, la vita che si è riposata durante l'inverno, che ha covato nascosta per rigenerarsi, riprendere le forze per sorprenderci ora, come ogni anno, come ogni volta, da quando siamo bambini. E si sentono anche le piogge di Marzo, quelle che dissetano, che lavano, quelle interminabili che alla fine, quando passano, lasciano i campi più verdi, i colori più vividi, l'orizzonte più nitido.
E' questo il momento di aiutare la natura a dare il meglio di sé: per questo a Serendipità i bambini, alcuni volenterosi papà e il nostro instancabile bidello hanno imbracciato gli attrezzi del mestiere e si sono messi al lavoro! Per l'occasione abbiamo comprato attrezzatura da giardino mignon, vera in tutto e per tutto (di legno e ferro!) ma di dimensioni ridotte, che i bambini hanno moooolto apprezzato.
Prima di tutto, la potatura!
                                        
E i rami tagliati sono stati perfetti per costruire capanne, percorsi e giochi intagliati



Dopodiché abbiamo iniziato a piantare: prima dei bulbi
                                       


con l'aiuola dipinta

Poi, dopo una passatina veloce di motozappa e...ecco i roscani!



Ed ecco a che punto sono le piante che già c'erano nel nostro piccolo orto: la fava fiorita



l'insalata 



le bietoline


Sentire la terra sotto le mani è bello, è fecondo, è magico. E stupisce sempre, anche noi che dalla terra, le nostre mani e i nostri piedi, non li abbiamo tolti mai. Neanche in inverno.


un piccolo regalo: parole preziose sulle mani, sul lavoro, sulla campagna, sulla vita



veronica