martedì 24 settembre 2013

sulla musica ci sono i castelli ...

Mercoledì, giornata della musica a Serendipità.
Nella nostra programmazione ogni giorno segue un tema specifico, legato in particolare ad uno dei sensi, o a più contemporaneamente.
Abbiamo aspettato tre settimane prima di partire con questa proposta, per dare tempo a tutti i bimbi di ambientarsi bene e di entrare in armonia con le varie routine che scandiscono la nostra giornata.
Quello che chiamiamo ritmo, e mi riferisco proprio al significato musicale.
Quando penso alle loro giornate e alla sequenza dei vari momenti, mi viene in mente una melodia ritmica, una canzone.
Cantiamo molto con i bambini.
Ogni passeggiata, ogni gita diventa un canto, che prende forma in quel momento per poi sparire.
Vite che prendono forme sonore e forme sonore che prendono vita tracciando i nostri cammini.
Avete presenti le "vie dei canti" che Chatwin descrive nell'omonimo libro?
Noi, come gli aborigeni, cantiamo i nostri tragitti, le tappe che facciamo, gli ostacoli che incontriamo.
Ma sono canzoni evanescenti, legate alla situazione, al momento.
Improvvisazioni canore che nascono da chissà dove per poi rimanere legate a quella strada.
A volte capita che riprendendo una via, la canzone torna, come se fosse rimasta ad aspettarci, fedele sentinella .

Ma torniamo alla musica. Alla nostra proposta della musica.
Solitamente nelle scuole, a fare musica viene chiamato un esterno.
Qualcuno che viene una volta a settimana, che per un paio di ore propone attività legate alla musica, una persona che a volte si trova da sola con i bambini, perché la maestra ha altre cose da fare.
Gli interrogativi che allora ci siamo poste sono stati:
- ma quella persona che viene una volta alla settimana, quanto li conosce i bambini ai quali propone le attività?
- e quella maestra che scompare come fa a sapere cosa è stato fatto ?
- e se non sa come è stato fatto, come fa a portare avanti un discorso di continuità durante la settimana?
- Cos'è la musica per noi?
Ci siamo risposte così: la musica è ascolto, è suono, melodia, ritmo, produzione, strumento, canto, voce...
Secondo i bambini invece:
"la musica  è per ballare, per ascoltare.
ci sono le favole sulla musica, i castelli."

Io e Veronica abbiamo entrambe suonato quasi sempre nella nostra vita, pianoforte e flauto traverso una, sassofono l'altra, giungendo entrambe alla fisarmonica.
La musica ci ha sempre accompagnate, abbiamo pertanto deciso che avremmo fatto noi musica a bambini.
Perché? E' semplice:
Perché vivendo tutti i giorni con loro la vita scolastica li conosciamo senz'altro meglio rispetto ad un esterno, riuscendo ad interessarli ognuno nel verso giusto, conoscendo le loro inclinazioni e passioni.
Perché la musica ha un'anima, che non cessa quando l'insegnante di musica se ne va, ma vive e pulsa sempre, pertanto, la nostra era anche una necessità di continuità nei giorni successivi.
Tutto questo con grande umiltà, senza nessuna presunzione di saper esattamente come insegnare musica. Abbiamo studiato della letteratura specifica, abbiamo assistito a lezioni, rubando con occhi e orecchie, parlato con chi musica per bambini la fa.

Oggi abbiamo esplorato il suono, minimo elemento musicale.
I suoni della natura, abbiamo sbattuto sassi, strofinato foglie, grattato legnetti.
Abbiamo diviso il giardino in due zone, quella del silenzio e quella del suono, muovendoci da una parte all'altra. Esplorando il silenzio e il suono caotico.
Qualcuno nel silenzio, questo caro sconosciuto, ha detto : " ho paua del silenzio" .
Abbiamo utilizzato il nostro corpo come strumento, scoprendo che possiamo emettere suoni con le mani, i piedi, i denti, le dita, le gambe....
Abbiamo registrato tutti i nostri strumenti fisici, l'abbaiare dei cani, le nostre voci che cantano, le macchine che passano, i trattori che lavorano.

ora tutte le registrazioni sono diventate un cd, di suoni veri, di musica primitiva.
Seduti sul tappeto, davanti allo stereo, proviamo a riassegnare ogni suono alla sua origine, e sapete una cosa...???!? Non è affatto facile... provare per credere

Oggi abbiamo imparato che la nostra voce, che ci accompagna da quando siamo piccoli, in realtà, si è rivelata una sconosciuta; che possiamo suonare anche se non abbiamo nessuno strumento, ma che il nostro corpo è un perfetto strumento; che il silenzio a volte ci spaventa ma ci dà modo di fermarci, ascoltare cose che non avremmo mai sentito, pausa necessaria e magica scoperta.

Domani giornata di cittadinanza attiva, uscita in biblioteca per alcuni e visita ai vicini contadini per altri.
A domani sera per il breve resoconto, con un occhio mezzo chiuso, 3 gatte al fianco e tanta voglia di rendervi partecipi del nostro progetto.

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