mercoledì 13 novembre 2013

"Non bisogna capire, bisogna guardare" (C., 6 anni)

4° giorno in Germania.
2° giorno a Kapriole.

Memore della giornata di ieri, oggi non voglio trovarmi impreparata nella battaglia contro il freddo.
Due paia di calzini di lana, tirati su all'inverosimile.
Canottiera. Camicia. Maglione di lana. Cardigan di lana. Maxi-sciarpa. Cuffia della nonna. Thè bollente in circolo e si parte.
Oggi non vado con la mia coinquilina 14enne, ma decido di andare a piedi.
Lungo la strada incontro un gruppo di genitori fermi in un parchetto con i loro piccoli.
Tutti attorno ai 2-3 anni, tutti con le tutone termiche ( cari genitori di serendipità, le stesse di cui parlavo ieri ..). Sembrano in attesa, sorrido a qualche bimbo, ai loro genitori e proseguo.
Nel pomeriggio parlando con M. scopro che erano bambini che frequentano l'asilo nel bosco, diffusissimo qui a Friburgo.
Le famiglie hanno un punto di raccolta, poi arriva il pulmino, li carica tutti, li scarica nel bosco dove giocano, mangiano e trascorrono la loro meravigliosa mattinata . Il pulmino torna alle 14:00 per riportarli a casa.
Commento?!? Anche no...

Entro a Kapriole.
Lascio le mie cose nella stanza degli insegnanti.
Controllo lo schema della giornata.
Sono quasi tentata d'unirmi al gruppo che andrà a fare un giro per la città in bicicletta.
Fortunatamente, pochi istanti dopo vedo che ci sarà anche lezione di circo e decido saggiamente di rimanere a scuola.
Però sono le 9:00, e il circo inizierà tra due ore.
Mi parcheggio nell'atelier.
Osservo i bambini. Ce ne sono alcuni che ieri avevo visto di là.
Mi spiegano che possono spostarsi da una parte all'altra, e fare ciò che desiderano.
Ognuno di loro ha un tutor che lo segue, lo supporta e monitora la sua crescita, preoccupandosi del suo benessere emotivo, psichico, delle sue relazioni e della preparazione scolastica.
Mentre prendo appunti sul mio diario si avvicina C., 6 anni, di origine italiana.
Mi prende in custodia.
Mi tiene la mano, nuovo giro turistico della scuola, visto con gli occhi di una bambina.
Mi spiega regole, funzionamento,modalità di utilizzo degli spazi e dei materiali.
Ma soprattutto mi traduce e così cessa il mio esser sorda nella terra dei musicisti.
Finalmente ho un apparecchio acustico!
Insieme andiamo dalla parte dei grandi, vediamo un documentario sulle scimmie e uno sulle foche.
Fortuna che C.  vuole star seduta sulle mie gambe e tra i suoi movimenti di assestamento continui e i suoi commenti ( "o povera fochina divorata dallo squalo, la mamma sarà molto dispiaciuta quando se ne accorgerà")  mi tiene sveglia.
Finito il documentario facciamo un giro nell'atelier dei grandi. Stanno intagliando il legno.
Una ragazzina ha costruito una balena meravigliosa.
Sono tentata di corromperla per farmela dare e regalarla a mio figlio, ma ho da poco scoperto che chi non si comporta bene può essere denunciato dagli altri tramite apposito modulo, e le varie denunce vengono poi visionate dalla commissione di giustizia gestita dai bambini.
Visto mai che mi ritrovo in causa con i bambini di Kapriole ?!?
Non sarebbe affatto carino sporcare la mia fedina penale-educativa in questa maniera.
Magari la balena me la compro in centro....

C. sempre con me.
Mi porta a pranzo.
Mamme ansiose-igieniste tenetevi forte.
Il pranzo arriva nella cucina.
I bambini prendono un piatto, una posata,un bicchiere.
Si riempono il piatto e vanno a mangiare dove vogliono.
Alcuni in atelier, altri in un tavolo davanti la segreteria, altri ancora in cucina appollaiati sugli sgabelli.
Nessuna tovaglia. Nessun tovagliolo.
Chi finisce porta le cose a lavare e poi si mette a giocare e magari capita che mentre un bambino lavora il feltro quello a fianco mangia ancora carote.
Ma vi assicuro che a viverla sembra una situazione di estremo buonsenso.
Penso ai bambini nelle mense. Alla confusione che regna sovrana e ai gesti di insofferenza di chi vuole alzarsi.

Dopo pranzo faccio un bollettino della giornata di oggi e di quella di ieri.
In due giorni:
- non ho sentito nessun bimbo piangere;
- non ho assistito a nessun litigio;
- non ho visto nessun bambino fare dispetti o "sgambetti morali"
- non ho sentito nessuno urlare, nè bambini nè adulti.
- non ho visto nessun adulto perdere la pazienza, nè innervosirsi.

Passo il tardo pomeriggio seduta su una poltrona nel corridoio.
Osservo i bambini. Ecosistemi scolastici.
Avete mai osservato i pesci in acquario? All'inizio sembra che vaghino tutti confusamente, a caso.
Poi guardando meglio si nota che ci sono delle gerarchie, delle dinamiche ben precise, dei ruoli.
E si sta con il naso incollato al vetro per cercare di carpire qualche segreto.
I bambini come tanti pesciolini colorati.
Io la spettatrice, muta nella terra dei pesci parlanti.

Anche oggi è stata una giornata splendida.
Ho scritto molto.
Pagine e pagine, appuntato pensieri, suggestioni, immagini.
Se solo riuscissi a portare una briciola di quella che è Kapriole da noi, una capriolina, un rotolamento...
Vorrei raccontarvi molte cose, ma ora sono troppo stanca.
Oggi mi è stato dato un documentario sulla scuola con sottotitoli in italiano.
Quindi preparatevi, al mio rientro cineforum a Serendipità, con contorno di carote fucsia, bretzel e birra.







Nessun commento:

Posta un commento